Canicattini Bagni- Una fiaccolata intinta nel silenzio e colorata di rosso, simbolo cromatico del femminicidio, quella organizzata questa sera a Canicattini Bagni. Qui il silenzio urla più di ogni parola, la rabbia è muta e straziante, fa male come il dolore che accomuna i presenti. Domani sarà primavera, ma qui è pieno inverno. Il freddo è penetrante, anche le temperature esprimono il gelo sceso qualche giorno fa sulla piccola comunità del siracusano alla notizia dell’uccisione, barbara, spietata, ingiustificabile, di Lauretta Petrolito, ventenne, mamma di due bambini in tenera età, finita per mano di quello che credeva l’amore che avrebbe riscattato la sua vita, dalle tante sofferenze subite. Volti stanchi, visi solcati da lacrime che si cercano di celare, ma che scendono giù, dignitose e composte, caratterizzano quel fiume umano che confluisce man mano verso la Chiesa Madre, in Piazza XX Settembre.
Mamme, nonne, bambini, papà, nonne, insegnanti, fabbri, contadini, amministratori, uomini in divisa, autorità civili, religiose e militari, formano il corteo che attraversa le vie principali di questa città ferita a morte, che si chiede in un’eco logorante il perché di una fine così assurda.
Le associazioni siracusane non hanno fatto mancare la loro presenza, per sensibilizzare, per dire stop a quel bollettino di guerra che sono le cronache quotidiane in un Paese civile e moderno quale si professa l’Italia, dove le donne continuano ad essere ammazzate ogni giorno ed il nemico spesso è dentro casa e le richieste d’aiuto passano inosservate.
Candele rosse e palloncini a forma di cuore, rompono il buio del lutto, e invitano alla riflessione. “Laura non c’è, ma rimarrà viva nelle nostre coscienze”, si legge in uno dei tanti striscioni.
Servizio di Mascia Quadarella
Ph Toni Sentell
Nb. Si ringrazia per la collaborazione Ivana Rossitto