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La solidarietà della Sicilia e della Stampa libere al giornalista antimafia Paolo Borrometi, ancora una volta nel mirino della malavita organizzata

Siracusa- Paolo Borrometi, giornalista siciliano di nuova generazione, ma di vecchio stampo per coraggio e preparazione, con la carica  emotiva di un innamorato, pronto a tutto, della nostra professione, che non deve essere che a servizio della verità, dell’obiettività, della narrazione imparziale dei fatti, si è giorno dopo giorno  addentrato, in punta di penna,  nei meandri della malavita organizzata e dei colletti bianchi, raccontandone con lodevole “irriverenza” e dovizia di particolari gli aspetti inediti, che poi sono diventati elementi utili alle indagini giudiziarie. Se questa sua passione, contagiosa per gli addetti ai lavori, è stata apprezzata dalla società civile pulita, in cerca di riscatto e dell’occasione per cambiare il panorama siciliano, offuscato dall’ombra della “mafiositudine”, sta risultando, al contrario,  particolarmente fastidiosa a chi si sente lambire dalle accuse , battute su una tastiera , pronte a fare eco nel mondo del web, tanto  che Borrometi è considerato da più fronti un “elemento da eliminare”, da fare fuori , da “stutare”. Ma Paolo non indietreggia, contrasta le umane paure,   scaturite dalle minacce di morte a cui ormai è anche assuefatto,  con l’adrenalina del far sapere, del divulgare, dell’andare avanti. Complice del suo entusiasmo è  la gente perbene, che  lo sostiene sui social, che lo esorta ad andare avanti, a non mollare, a essere spina nel fianco dei delinquenti, dei corrotti, come è accaduto oggi, alla notizia che un ulteriore “mandato di esecuzione” era stato emesso nei suoi confronti, ma che per il buon lavoro di investigatori e inquirenti si è tramutato in ordinanze di custodia cautelare a carico di chi doveva commettere il delitto.  Attorno al giovane reporter si è stretta la comunità della rete, le associazioni di categoria, le forze sane, che gli hanno espresso coralmente solidarietà. La forza di Paolo rimane proprio il sostegno delle persone comuni,  di quegli sconosciuti che hanno imparato ad apprezzarlo, a seguire il suo percorso di giustizia, di riqualificazione etica, che lo hanno avvolto con il loro affetto…che non lo lasceranno mai solo, perché “Soli si muore”, come diceva Falcone…ma Paolo in questa battaglia è in compagnia…quella della Sicilia decontaminata, libera dai poteri e dall’oppressione…che è già una piccola realtà, che si edifica e fortifica riga dopo riga.

Mascia Quadarella

Gli attestati di solidarietà  

Unci Sicilia:

L’Unci Sicilia, l’ Unione Cattolica Stampa Italiana,  apprese le gravi minacce, fatte da gruppi malavitosi dei territori di Catania e Siracusa, al  direttore del giornale online “La Spia” e collaboratore dell’Agenzia Agi, si associa al coro unanime della solidarietà umana e professionale.
Il presidente dell’Ucsi Sicilia Domenico Interdonato, ha dichiarato: “I giornalisti cattolici di Sicilia sostengono e sono solidali con il collega Borrometi, inoltre esprimono un sentito ringraziamento alle forze di Polizia, che con la loro costante presenza sul territorio siciliano riescono a prevenire e reprimere. Infine,  formulano un accorato appello alle istituzioni e ai cittadini, perché si operi insieme per un giornalismo libero, in uno Stato libero. Negli ultimi cinquant’anni i giornalisti, in Italia e in Sicilia in particolare, hanno pagato un conto salatissimo, che non siamo più disposti a pagare”. La solidarietà a Paolo Borrometi è stata manifestata anche dai due consiglieri nazionale Ucsi Gaetano Rizzo e Salvatore Di Salvo, che è anche presidente della sezione Ucsi Siracusa.

Peppe Patti, responsabile per la Legalità dei  Verdi

“A nome mio personale e di tutta la Federazione Nazionale dei Verdi Italiani esprimo l’incondizionata stima e la più affettuosa solidarietà a Paolo Borrometi, un giornalista dalla “schiena dritta” preso di mira con minacce mafiose e con un’eclatante azione omicidiaria per eliminare lo scomodo giornalista da parte del clan catanese dei Capello. Applaudiamo all’importante attività investigativa che ha portato all’arresto di quattro mafiosi che volevano attentare alla vita di una delle voci più libere del panorama giornalistico siciliano.”

Prospero Dente, segretario provinciale Assostampa Siracusa 

Solidarietà piena al collega Paolo Borrometi, vittima, ancora una volta, di minacce da parte della criminalità organizzata. Minacce violente, ignobili e vili contro un giornalista che, con il suo lavoro, contribuisce alla lotta contro la mafia ed il malaffare. I giornalisti siracusani sono vicino a Paolo e al suo impegno, al suo coraggio e alla determinazione nell’impegno quotidiano di inchiesta e denuncia.

 

 

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Giornalista