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Negato sacramento a coppia arcobaleno di Priolo, scattano l’ indignazione e la solidarietà delle associazioni

Siracusa- Pare che la loro unione “arcobaleno” sia alla base del rifiuto di un parroco di Priolo di somministrargli l’Eucarestia, così Paola Desi e Maria Grimaldi, coppia di fatto con rito civile celebrato lo scorso aprile nella cittadina industriale del Siracusano, hanno deciso di denunciare pubblicamente l’emarginazione, scatenando l’indignazione e la solidarietà delle associazioni.

A prendere una posizione forte, che stigmatizza le “pulsioni politiche” antitetiche all’inclusione, è stato da subito il presidente dell’associazione Stonewall GLBT Siracusa, Alessandro Bottaro.

“Purtroppo- scrive Bottaro, sintetizzando l’opinione prevalente dei soci-  non riesco più a stupirmi di certe prese di posizione dei ministri della chiesa cattolica romana. Parliamo di due donne, colpevoli di aver reso pubblico il loro amore e per questo vengono estromesse dal sacramento della confessione e della comunione, con l’aggravante che una di queste versa in uno stato di diversa abilità, condizione che porta quest’ultima ad aggrapparsi maggiormente alla fede”.
“Un atto di indirizzo – continua Bottaro- di una chiesa escludente che vuole le persone omosessuali come peccaminose e perverse, l’amore fra due donne che se resta celato nell’ombra può essere tollerato, pubblicamente invece dileggiato e discriminato con l’esclusione peggiore. Una presa di posizione pericolosissima che si allinea fortemente con il clima di odio che le forze politiche al governo vogliono creare, mai come adesso la notte buia del medioevo incombe sul nostro paese. Continueremo a supportare la visibilità ed il rispetto di tutte le differenze, come un grande valore aggiunto sempre e comunque che mai si piegherà a certe censure, sia che vengano dai ministri di governo, sia che vengano da ingerenze vaticane. Per questa ragione Paola e Maria, qualora lo vorranno, avranno dai e dalle volontarie di Stonewall sostegno, e accoglienza in ogni fase della loro vita”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Armando Caravini, presidente  di Arcigay Siracusa.

“Trovo inaccettabile- scrive Caravini-  quanto accaduto e chiedo immediatamente un incontro con il vescovo di Siracusa per poter approfondire l’accaduto e poter trovare, in maniera celere, una soluzione ad una situazione che ha del paradossale con la speranza che lo stesso possa darci spiegazioni su questo triste accaduto e prendere una posizione”.

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Giornalista