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Spiaggetta Fontane Bianche, la simil barriera di ponteggi sulla battigia costituisce un pericolo!

Siracusa- “A cosa serve la simil barriera di ponteggi arrugginiti, in parte inghiottiti dall’acqua e corrosi dalla salsedine, posizionata sulla battigia della Spiaggetta di Fontane Bianche, se non a costituire un reale pericolo per i bagnanti, in particolare per i bambini, che  possono sfuggire al controllo dei genitori dandosi a salutari corse sull’arenile”?

Se lo domandano diversi fruitori assidui e occasionali della località balneare siracusana, ma a richiedere un  intervento di messa in sicurezza dell’area alle istituzioni competenti è Silvia D’Arrigo, residente della zona, nonché ex presidente dell’associazione “Io amo Fontane Bianche”, che ha promosso  diverse iniziative a tutela della contrada marina aretusea, non risparmiando critiche agli amministratori che si sono succeduti nel territorio, rei di aver da almeno un ventennio abbandonato ad un destino di degrado l’importante frazione, prossima a Cassibile.

Una baia che potrebbe essere un ulteriore fiore all’occhiello dell’offerta turistica locale e che invece è stata privata progressivamente di servizi e infrastrutture necessarie a renderla accogliente e competitiva, nonostante lo spirito di resilienza  e l’intraprendenza dimostrata da alcuni imprenditori nostalgici, operanti nel settore dell’intrattenimento notturno e della ricettività alberghiera.

I tubi  incriminati, che fuoriescono dall’acqua, in effetti, sono particolarmente insidiosi e non assolvono a nessuna funzione, anche se forse erano stati lì piazzati per interdire il passaggio dei bagnanti in prossimità del costone della falesia oggetto del fenomeno di erosione e dalla quale possono staccarsi dei massi.

Ma anche occhi non tecnici possono facilmente intuire che quei tubi di metallo, ormai usurati, a nulla servono, sicuramente non a riparare nessuno, ma al contrario costituiscono essi stessi un pericolo. La gente rischia di rimanere “infilzata”  se si abbandona alla distrazione, magari come spesso oggi accade dando un’occhiatina sul bagnasciuga al telefonino.

Silvia D’arrigo, non è la prima volta che lo fa, sta tentando di attirare l’attenzione degli uffici responsabili in modo da rimuovere l’insidia, anche se per quest’anno la stagione balneare sta volgendo al termine… almeno si giocherebbe in vantaggio per il prossimo anno. Intanto, magari un sopralluogo potrebbe anche essere utile a verificare la staticità della falesia stessa.

Mascia Quadarella

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Giornalista