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Villa Reimann chiusa:”Quali sono i reali pericoli?”

Siracusa – Rivendica una risposta, pronta e dettagliata, il Comitato Save Villa Reimann, nato per preservare il patrimonio immobiliare e culturale lasciato in eredità alla cittadinanza siracusana dalla benefattrice danese, che tanto amò questa terra.

Sulla gestione dell’immobile e l’annesso giardino, di fatto non fruibili, almeno non a cadenza regolare, e con un orario di apertura al pubblico certo e definito, chiedono conto e spiegazioni i rappresentati del gruppo di sostenitori del rispetto della volontà testamentaria,  tra l’altro organizzatori di eventi di valorizzazione del sito, di grande suggestione paesaggistica.

Una richiesta di spiegazioni era già stata inoltrata, pare, al Comune senza ricevere risposta. E di risposte esaustive, stando a Marcello Lo Iacono, ce ne vorrebbero per chiarire una volta e per tutte  il perché della chiusura per supposti motivi di sicurezza, quando al suo interno sarebbero allocati uffici pubblici”.

“Sembra  – commenta Lo Iacono- che la disposizione assunta scaturisse dalla necessità di scongiurare imprecisati pericoli per la pubblica e privata incolumità dei cittadini,  che ancora oggi, seppur ripetutamente da noi  sollecitato di elencare, restano ignoti”.

“Nonostante questa perentoria disposizione di chiusura del Parco – continua Lo Iacono-  sia ancora in vigore, il  12 giugno 2015 è stato consegnato il sito del giardino storico di Villa Reimann alla società vincitrice della gara pubblica per l’attuazione del servizio di gestione, fruizione, valorizzazione e visita.Avevamo avuto, a suo tempo, rassicurazioni dall’assessore pro-tempore che tale assegnazione avrebbe permesso la riapertura del Parco, con la conseguente fruizione da parte dei Cittadini, beneficiari ultimi del lascito. Questo non è mai accaduto sebbene non esisterebbero deroghe  all’obbligo della società di tenere aperto il Parco di Villa Reimann dal 16 marzo al 14 ottobre, per tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18”.

“Abbiamo posto quesiti ben circonstanziati agli uffici di riferimento – specifica il portavoce del Comitato-  per avere chiarezza sui comportamenti contraddittori,  che da un lato consentono di interdire l’accesso al Parco per  indefiniti  pericoli paventati e dall’altra si consente l’ingresso a visite guidate per utenti paganti, ma anche  agli stessi operatori della manutenzione del verde, della manutenzione elettrica, della pulizia, per manifestazioni culturali, per la  celebrazioni di matrimoni, agli impiegati comunali, ai ricercatori o laureandi ed agli addetti al Consorzio Universitario Archimede”.

“Vorremmo – incalza Lo Iacono-  fare chiarezza su questi atteggiamenti che appaiono  contraddittori, dando l’impressione che la gestione del bene pubblico sia un fatto personale e non rispondente a logiche democratiche e che si ignorino i regolamenti comunali “.

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Giornalista