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Garozzo e Troia : “Edilizia scolastica “malata” da tempo”

Siracusa – Arrivano pronte le risposte del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo e dell’assessore alla Pubblica Istruzione Valeria Troia, all’indomani del reportage fotografico realizzato da tre consiglieri comunali durante un sopralluogo, programmato assieme ai genitori, nell’edificio scolastico di via Algeri.  Un caso di fatiscenza strutturale, purtroppo, non isolato nel capoluogo aretuseo, che si trascina da decenni  un bagaglio di trascuratezza e a volte  di approssimazione tendente a tamponare le emergenze nel settore dell’edilizia scolastica. Un settore che non eccelle, è sotto gli occhi di tutti.  per  sicurezza o decoro in diversi istituti, abbandonati al degrado per assenza di risorse da investire.

“La situazione dell’edilizia scolastica siracusana, ne siamo consapevoli, vive un momento di particolare difficoltà. Come Amministrazione ce ne siamo assunti, e continuiamo a farlo, la totale responsabilità in piena coscienza. Per tale ragione, per la prima volta dopo anni, siamo partiti con la mappatura dello stato di salute in cui versano tutte le scuole di nostra competenza.

“Scuole che, è giusto dire, non si sono ‘ammalate’ oggi. Per molte di esse servono interventi di manutenzione straordinaria, urgenti in alcuni casi, conseguenza di uno stato di abbandono troppo lungo. Ci sono strutture in cui la manutenzione ordinaria non è stata mai fatta o, come abbiamo visto, è stata fatta male provocando due effetti: l’accentuazione dei problemi strutturali e la crescita delle risorse necessarie, in qualche caso anche triplicate. Prima del nostro insediamento, i bilanci di previsione non destinavano all’edilizia scolastica alcuna somma, cosa che abbiamo sempre denunciato quando eravamo all’opposizione; noi abbiamo messo risorse in quei capitoli di bilancio, fondi che si sono ulteriormente incrementati grazie alla riduzione dei costi del consiglio comunale. Ma ancora non basta.

“Affermiamo questo non per esimerci dall’assunzione di responsabilità ma per ristabilire la verità dei fatti. La città, quindi ogni singolo cittadino, deve avere ben chiaro il quadro complessivo della situazione per evitare che resti vittima di quanti vogliono trovare spazio per facili strumentalizzazioni.

  “Gli uffici tecnici competenti in materia di edilizia scolastica, dopo una ricognizione complessiva degli edifici seguita all’approvazione del bilancio, stanno lavorando per aggiudicare i lavori che serviranno a garantire maggiore sicurezza nelle scuole. I progetti che riguardano gli istituti comprensivi ‘Archimede’ e ‘Archia’ serviranno a migliorare le condizioni di vivibilità degli alunni.

“Stesso obiettivo che ci poniamo con il progetto da 50mila euro per la scuola di via Algeri; istituto dato in pasto ai social in maniera improvvida e, cosa assai grave, mostrando i volti dei bambini i quali, in barba alla legge sulla tutela dei minori e senza che le famiglie sapessero nulla, sono stati ripresi all’interno della loro aula danneggiata da un atto vandalico avvenuto pochi mesi fa. Il finanziamento ci consentirà di intervenire sul tetto e sull’impianto di videosorveglianza proprio per preservare questa scuola da eventuali nuovi attacchi. Episodi che si sono purtroppo ripetuti negli ultimi mesi e che hanno contribuito ad aggravare lo stato della struttura. Ricordiamo quello compiuto a novembre, quando è stato danneggiato l’impianto di riscaldamento con conseguente allagamento della scuola e formazione di umidità alle pareti.

“Per gestire la delicata situazione non occorre sicuramente chi, come sciacalli, prova ad abbattersi sulla preda. Occorre, piuttosto, la collaborazione di tutti. La stessa che stiamo cercando di realizzare con i dirigenti e i presidenti dei consigli di istituto e che buona prova sta dando per il servizio di refezione scolastica. Non serve a nulla l’attenzione strumentale di certi consiglieri che, quasi ridestatisi da un lungo sonno, riscoprono oggi la scuola di via Algeri.

“Stiamo lavorando per ristabilire una situazione di normalità nonostante la grave situazione. Gli uffici stanno operando per intercettare tutte le eventuali occasioni di finanziamento regionale o nazionale. Un’azione avviata sempre in maniera condivisa, incontrando i dirigenti, che ringraziamo per il lavoro di raccordo stabilito.

“Non riusciremo certo a rendere le nostre scuole belle, nuove e perfette in tempi celeri, ma siamo impegnati al meglio delle nostre possibilità per portare a termine lavori fermi da anni. Così è stato per gli infissi delle scuole ‘Costanzo’ e ‘Lombardo Radice’, o per quella di via dei Mergulensi.

“Stiamo programmando opere a medio e lungo periodo che possano essere risolutivi e non alimentare quella inutile pratica dei rattoppi. Si tratta di un lavoro complesso, ne siamo consapevoli, ma necessario. Non ci interessa imbiancare qualche parete per riscuotere un consenso immediato e rimandare la soluzione dei problemi. La nostra comunità si aspetta altro e certamente non siamo aiutati da chi sguazza nelle difficoltà che sorgono ogni giorno o, peggio, da chi utilizza i social per farsi portavoce di istanze che hanno, invece, canali specifici. Atti spesso irresponsabili e alimentati da una mancanza di rispetto nei confronti dei dirigenti scolastici, quotidianamente in trincea, e degli stessi uffici titolati.

“Questa maniera di agire crea caos e rallenta il processo di intervento a favore della città. Capita di venire sbeffeggiati per l’impegno che mettiamo nei progetti cosiddetti ‘smart’, che in inglese significa ‘intelligente’, termine riferito alla capacità di essere efficienti abbattendo i costi: esattamente il contrario di chi, invece, preferisce distruggere sperando di trarre qualche vantaggio dalle macerie. Se ‘smart’ significa avere creato un gruppo di giovani professionisti siracusani che, coordinati dall’ufficio Politiche innovative, ha consentito a questa città di essere apprezzata per i progetti all’avanguardia basati sulle nuove tecnologie; se significa lavorare per Mazzarrona, compresa la scuola di via Algeri, condividendo percorsi di progettazione partecipata con i residenti e con le associazioni che si dedicano alle periferie; se ‘smart’, parola evidentemente poco compresa, significa questo, allora sbeffeggiateci pure.

“Noi restiamo fermamente convinti che tra il distruggere, pratica più semplice e meno faticosa, e il costruire sia sempre preferibile la seconda soluzione. Che sarà più complessa ma che porta risultati duraturi e riesce a dare soddisfazioni uniche”.

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Giornalista