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2018 anno della mancata ripartenza secondo il sindacato unitario

Siracusa- Cgil, Cisl e Uil rinnovano la loro unità al servizio del territorio e di tutti i lavoratori.
I tre segretari generali, Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, lo hanno ribadito questa mattina nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno tenuta nel salone Cgil di viale Santa Panagia che si è aperta con la solidarietà alle popolazioni dei centri del catanese colpiti dal sisma.
L’incontro con la stampa è stata l’occasione per scorrere insieme le pagine dell’anno che sta per chiudersi e, soprattutto, indicare le priorità d’azione del sindacato unitario siracusano nel 2019.
«Raccogliamo, innanzitutto, – hanno detto i tre segretari – il segnale inviato dalle nostre segreterie nazionali dopo l’incontro con il Governo. Non possiamo che sostenere il forte dissenso ad una manovra finanziaria che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi. Appare evidente la totale mancanza di prospettiva di rilancio economico e sviluppo per le aree più deboli del Paese.

Cgil, Cisl e Uil – continuano Alosi, Sanzaro e Munafò -,  responsabilmente nonostante i mancati confronti di questi mesi, avevano proposto una piattaforma unitaria che è stata condivisa nei territori e nei luoghi di lavoro. Un documento che ha posto della priorità per lavoro, sviluppo, giovani, donne, pensionati, e che il governo ha disatteso presentando un conto inaccettabile al Paese.
Sosteniamo con forza il giudizio di Cgil Cisl Uil nazionali e ci prepariamo, anche nel nostro territorio, a sostenere la stagione di mobilitazione e di lotta delle categorie in vista della manifestazione nazionale a fine gennaio.»
Il 2018, come ribadito dai tre segretari generali, lascia viva l’esigenza di difesa di un territorio costretto a subire decisioni e scelte penalizzanti per il futuro.
«La frana che, qualche settimana fa, ha isolato Cassaro è la metafora della mancata programmazione – dicono Alosi, Sanzaro e Munafò – “Depredare” alcuni pezzi di istituzione del territorio, significa privarlo degli strumenti necessari per essere protagonista e attore del proprio futuro. Chiudere sportelli dell’Inps, ipotizzare di trasferire autorità e competenze per meri giochi politici, significa mortificare un’intera popolazione.
Noi – aggiungono i segretari – rivendichiamo la strategicità dell’intero territorio siracusano. Non tollereremo più che da altre parti si svilisca e si mortifichi questa terra e la sua gente. Difenderemo, come abbiamo fatto strenuamente per l’Autorità Portuale di Augusta, ogni singolo pezzo di questa provincia.
Qui bisogna mantenere al centro il lavoro. Attorno ad esso costruire una rete di sinergie e collaborazioni che rilancino i settori produttivi. La tenuta sociale scricchiola pericolosamente; gli indicatori sono in discesa e facciamo i conti con una disoccupazione al 23 per cento che si fa drammatica, parliamo del 55 per cento, se consideriamo la fascia giovanile.
La parola d’ordine per il nuovo anno la rilanciamo. Serve “sinergia” per individuare gli obiettivi da raggiungere. Servono condivisione di azione, individuazione di alcune priorità, timing adeguato per proporre gli interventi e come. È indubbio che l’appello lo lanciamo alla politica; assente o troppo distratta e che in questo ultimo anno non è riuscita a trasformare in fatti concreti le tante parole spese a destra e manca.
Ci riferiamo al governo nazionale, che di cambiamento sembra avere ben poco vista la legge di bilancio, ci riferiamo anche a quello regionale che, al di là di annunci spot, non è riuscito ad incidere sulle questioni siracusane.
Vicende che investono gli enti locali, dalla ex Provincia con dipendenti diretti e della partecipata ancora in bilico, fino ad alcuni Comuni che versano in condizione di preoccupante pre dissesto economico.»
La difesa del territorio e della sua autorevolezza nel panorama politico, sociale ed economico regionale e nazionale, rappresenta la difesa del lavoro, dell’offerta e della possibilità di creare nuova occupazione.
«Abbiamo una contrazione dell’occupazione – aggiungono Alosi, Sanzaro e Munafò – Nel settore industria, che resta ancora fondamentale per l’economia provinciale, restiamo aggrappati a dati di mantenimento dell’esistente e restiamo vigili sull’indotto che, tra tagli e cambi appalto, alimenta le maggiori preoccupazioni.
L’arrivo di Sonatrach al posto di Esso rappresenta una continuità produttiva e una credibilità economico del nostro sito industriale. A tutte le aziende chiediamo, però, piani industriali e certezze.
Continua la crescita nel settore dei servizi, ma, come avviene da anni, continua a trattarsi di lavori a bassa crescita in termini di stabilità, di tenuta sociale e con remunerazioni spesso ai limiti della sopravvivenza. Non sono, insomma, dati da spiattellare nelle stime in crescita. Serve lavoro sicuro e meno precario. Serve il diritto ad un reddito equo e giusto, principio che continua ad essere la base del lavoro.»
Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò indicano alcune coordinate chiare per il 2019. Obiettivi che saranno al centro delle rivendicazioni e delle proposte sindacali ai tavoli tecnici e politici.
«Risanamento ambientale, bonifiche e infrastrutture sono necessarie priorità per pensare un possibile futuro di questa terra – dicono all’unisono – Sono temi centrali senza i quali è impossibile valutare altre azioni.
Il territorio ha bisogno di un’industria sempre più compatibile con l’ambiente, così come è necessario il recupero di aree che possono tornare ad essere appetibili per investitori.
Per le infrastrutture ribadiamo la volontà di lottare perché vengano completate. La politica comprenda, finalmente, che le autostrade, insieme ad una viabilità locale adeguata, sono l’unico passante verso lo sviluppo. La Rosolini-Modica, tra tira e molla, potrebbe essere completata. Attendiamo il riavvio definitivo dei lavori; solo in questo modo questa parte di Sicilia potrà essere all’avanguardia.
Sulla Ragusa-Catania, che in buona parte passa dalla zona nord della nostra provincia, siamo adesso agli annunci social. Il ministro di turno ha annunciato via Facebook che l’opera sarà inserita tra le priorità nel prossimo documento Cipe. Adesso non ci resta attendere il prossimo post, anche se preferiremmo copia del contratto di servizio che scadenza l’avvio dei lavori e la somma economica riservata all’opera.»
Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, rinnovando gli auguri a tutti gli operatori dell’informazione, hanno ribadito che le condizioni per tirarsi fuori dalla crisi esistono.
«Industria, agricoltura, turismo sono patrimonio di tutti – affermano i segretari di Cgil Cisl Uil – Sono eccellenze che vanno sostenute e integrate in un piano strategico. Ognuno si senta parte in causa. Il sindacato unitario continua responsabilmente a guardare al futuro. In quel tempo vivono le speranze, le idee, i progetti, le esperienze, dei pensionati, delle donne e dei giovani di questa terra.»

 

 

 

 

 

 

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