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Grazie Gianni D’Anna per avere combattuto una battaglia per noi tutti

Siracusa- Nei giorni scorsi, in ritardo rispetto alla vita che si è spenta prima, è arrivata la sentenza postuma di assoluzione per il reato di diffamazione a mezzo stampa di cui era stato accusato il compianto giornalista Gianni D’Anna.
Persona corretta e garbata, penna fine e coscienziosa, D’Anna, sul suo giornale Augustaonline aveva deciso di far emergere verità su alcune questioni ambientali.
Una missione che il cronista di frontiera aveva deciso di portare avanti, nonostante e sul terreno minato di una delle città più inquinate d’Italia, Augusta, “beccandosi” una querela.
Querela che nel tempo si è trasformata in un fardello per Gianni, che ha vissuto il suo dolore in dignitoso silenzio, lasciato forse troppo  solo nel suo percorso di riscatto.
La presenza della categoria professionale, fatte le dovute eccezioni, purtroppo si avverte forte e chiara più oggi che ieri, quando la compattezza, la solidarietà,  andavano dimostrate meglio, più incisivamente,  al collega indagato.

Lo stesso Gianni, però, insegna che non è mai troppo tardi e i giornalisti siracusani si sono stretti alla famiglia nel celebrare questa vittoria giudiziaria.

Una vittoria tardiva, che Gianni non ha fatto in tempo ad assaporare con soddisfazione.

Gianni in un intervento pubblico, presenti i rappresentanti dell’Ordine e dell’Assostampa, mandato in onda da Webmarte, il giorno della sua scomparsa, aveva sottolineato, senza fare polemica, come nel suo inimitabile stile, il suo sentimento di “solitudine” rispetto alla sua vicenda.  Una solitudine a cui oggi, dunque, i sindacati stanno cercando di “riparare”, onorando la memoria di questo piccolo grande uomo, che alla fine aveva fatto solo, ma con coraggio, il suo dovere.
Tanti sono gli attestati di solidarietà alla famiglia arrivati il giorno della sentenza, che contribuirà a fare giurisprudenza e ad evitare tribolazioni ad altri colleghi, che analizzano e anticipano fatti, rischiando di cadere, nonostante il loro grande equilibrio, nelle reti delle denunce, che ne ostacolano il lavoro.
Grazie, dunque, Gianni, che nella sofferenza ci hai offerto un esempio di resilienza, di rispetto della deontologia, di una passione per il mestiere, che non ha arretrato sotto i colpi delle querele, delle velate minacce, delle ritorsioni silenti.
Grazie Gianni per non aver demorso, per essere andato avanti, non cercando lodi e non indossando allori.

Grazie per la tua riservatezza, per i tuoi toni sommessi, per la tua grande onestà intellettuale e operativa…e perdona quell’indifferenza che alcune volte viene riservata a chi non è eclatante, a chi non pretende nulla e fa piuttosto affidamento sulle proprie forze.

Scusaci se riusciamo a farci sentire, forte e chiaro dopo…ma l’eco della tua voce servirà ad annaffiare le coscienze di noi tutti, ci insegnerà a tenderci la mano in tempo, a chiederci reciprocamente “Come va? Posso rendermi utile”? Non più, dunque, a piangere, come coccodrilli, scrivendo un necrologio.

Mascia Quadarella

 

Le reazioni dei giornalisti il giorno della Sentenza

Argirt : Associazione regionale giornalisti italiani radio televisivi, presidente Pippo Cascio

“La Cassazione assolve con formula piena e senza rinvio il direttore di Augustaonline, Gianni D’Anna, scomparso improvvisamente lo scorso dicembre per uno scompenso cardiaco, sopravvenuto dopo aver appreso dell’ennesima tappa del suo lungo calvario giudiziario. I giudici della Suprema Corte hanno cancellato le condanne in primo grado e in appello per diffamazione a mezzo stampa, comminate dal tribunale di Messina a seguito della querela presentata dall’ex pm di Siracusa, Maurizio Musco. Le motivazioni giuridiche della sentenza si conosceranno solo fra qualche mese, ma già da ora noi dell’Agirt possiamo esclamare: giustizia è fatta! È arrivata troppo tardi per il collega, che è stato minato nel fisico e nello spirito da un lungo processo che non sarebbe dovuto nemmeno iniziare; ma è giunta in tempo per incoraggiare tutti noi ad andare avanti con la schiena dritta, raccontando con onestà tutto quello che non si vorrebbe venisse rivelato, senza farci intimorire da chi usa in modo distorto le leggi e gli apparati dello Stato contro il principio costituzionale della libertà di stampa. Ieri, a Roma, la Cassazione ha scritto una bella pagina di verità e legalità.
Altre ne restano ancora da scrivere per i giornalisti della nostra provincia, vittime di querele temerarie avviate per intimorire. L’Agirt accoglie con sollievo la vittoria postuma del direttore di Augustaonline e resta vicina a tutti quei colleghi che ancora aspettano di vedere riconosciuto in un’aula di giustizia, come in un’aula consiliare, il loro diritto di cronaca e di critica.

 

Assostampa Siracusa, segretario Prospero Dente

L’assoluzione postuma di Gianni D’Anna, come ha ben detto la sua famiglia, è una “gioia triste” per quanti gli hanno voluto bene e, più in generale, per l’intera categoria.
Solo il destino non ha permesso a Gianni di essere presente per ascoltare la sentenza di assoluzione (“perché il fatto non sussiste”) che, dopo 12 anni, ha posto fine ad un incredibile, quanto assurdo, calvario giudiziario.
Attendiamo le motivazioni di una sentenza che ha tolto ogni ragionevole dubbio per tornare, eventualmente, nel merito di una vicenda grave e grottesca.
La storia di questo processo, avviato per la denuncia di un magistrato, Maurizio Musco, lascia aperti diversi interrogativi che, auspichiamo, possano trovare risposte adeguate nel più breve tempo possibile. L’onore e il decoro di questo pm non sono mai stati messi sicuramente in discussione dagli articoli di Gianni D’Anna.
Il diritto di cronaca e di critica è un principio cardine della nostra democrazia. Se ne facciano una ragione quanti pensano di avvelenare la serenità dei giornalisti con sfilze di querele temerarie, se non assolutamente creative. Si continua a lavorare, senza alcun timore se non quello di non riuscire ad informare coscienziosamente, professionalmente e lealmente i cittadini.
Ribadiremo questa nostra convinzione ai vertici della Procura della Repubblica di Siracusa che, in questi anni, è riuscita in una coraggiosa azione di denuncia al proprio interno.
Alle intimidazioni questa categoria risponderà con il lavoro. Il sacrificio di Gianni è un monito per quanti pensano – a tutti i livelli – di intimidire ancora i colleghi di questa provincia.
Giustizia è stata fatta, dannatamente tardi ma è stata fatta.
La famiglia ha dedicato la vittoria “a questa professione che tanto amava e alla città di Augusta”. Loro sì hanno scritto una pagina seria di rispetto delle regole e della giustizia. Solo loro.

Carmelo Miduri, giornalista professionista

Da quando esiste la libertà di stampa nel nostro Paese oltre il 90 per cento delle denunce ai giornalisti sono cadute nel vuoto e nelle assoluzioni. Spesso, troppo spesso, troppo tardi.
E’ il momento di finirla! E mi auguro che la nostra Associazione nazionale, la FNSI, possa presentare una proposta di legge in tal senso. Le indagini e i gradi di giudizio per questo tipo di “reati” devono essere molto più rapidi. Ora è stato riconsegnato l’onore a Gianni, ma chi gli riconsegnerà oltre dieci anni di tranquillità?

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Giornalista