Siracusa/Palermo- “Urla, sfottò e toni quanto meno infantili sembrano caratterizzare in questi giorni il dibattito in città attorno alla nuova rete ospedaliera approvata dalla Regione Siciliana”.
Lo dichiara il deputato regionale Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.
“Al di là del folklore delle dichiarazioni però – continua il parlamentare – sembra che nessuno voglia affrontare il tema centrale della questione e cioè che questa rete ospedaliera, quale atto programmatico della Regione, non è altro che il frutto di una gestione sanitaria del passato quanto meno discutibile, della quale adesso subiamo le relative conseguenze”.
“Le battaglie campali e le prese di posizione granitiche dovevano cominciare molti anni prima che la nostra sanità fosse nei fatti svenduta – spiega ancora Cafeo – e oggi tutti quanti, nessuno escluso, non possiamo far altro che assumerci la responsabilità di quelle scelte sbagliate, certamente non corrette dalle decisioni di questo Governo”.
“Come già detto, la rete ospedaliera è un atto programmatico che può essere modificato – prosegue Cafeo – e sono favorevole a formare una sorta di <<alleanza pubblica>> da parte di tutti i parlamentari e della classe dirigente del territorio affinché alla provincia di Siracusa venga ridata la necessaria dignità dal punto di vista della sanità, un’alleanza che però – precisa Cafeo – non può prescindere ad esempio dall’apporto dei parlamentari 5 Stelle, il cui ministro della Salute ha nei fatti approvato proprio la rete che si vuole invece giustamente modificare”.
“Ciò che però colpisce maggiormente in tutta questa vicenda – continua il rappresentante del Pd – è la sensazione che spostando il dibattito sulla rete ospedaliera, si voglia far dimenticare in realtà il vero nodo della questione, ovvero l’incapacità che ha avuto la nostra classe dirigente di trovare una sintesi sulla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa.
A tal proposito c’è però una novità: l’ASP di Siracusa – prosegue Cafeo – ha infatti pronto un progetto per un nuovo ospedale che potrebbe configurarsi tranquillamente di II livello, si avrebbe cioè a disposizione uno strumento concreto attorno al quale far quadrato per provare a modificare l’impostazione della rete ospedaliera, dimostrando finalmente la maturità politica del territorio; ciò che resta da verificare a questo punto è la congruità del progetto con l’area scelta dal Consiglio comunale, frutto sì di tre distinte deliberazioni, ma con ogni volta diverse perimetrazioni”.
“L’obiettivo comune deve essere quello di arrestare la mobilità passiva dei cittadini siracusani, che si trovano spesso costretti ad andare a curarsi altrove, sia nelle vicine Catania o Ragusa sia in altre regioni d’Italia e che provoca uno spostamento di risorse pari a circa 46 milioni di euro – conclude Cafeo – immaginando un serio rilancio della sanità siracusana, che coinvolga sia il numero e la tipologia delle strutture disponibili sia soprattutto la qualità dei servizi erogati”.