Siracusa- Sano campanilismo e mancata accettazione di una “sudditanza” decisionale rispetto alle due province dirimpettaie, Ragusa e Catania, che meglio, nelle sedi politiche, sanno difendere le proprie risorse, i propri territori. Questo il compendio dei contenuti dello sfogo dell’ex deputato regionale, Vincenzo Vinciullo, indignato per “l’estromissione” di siracusani dal rinnovato Consiglio d’amministrazione della Sac, la Società Aeroporto Catania che, come è noto, per il 25% è di proprietà dei cittadini della provincia di Siracusa.
“Fra i 5 componenti eletti – sottolinea indignato Vinciullo- non vi è alcun siracusano e tutto è stato spartito fra catanesi e ragusani, con la presenza, perfino, di un rappresentante della provincia di Caltanissetta, territorio che non ha alcuna partecipazione azionaria all’interno del capitale sociale della SAC.
“Nulla di personale precisa l’ex parlamentare regionale- contro il nuovo presidente e il riconfermato amministratore delegato, a cui vanno gli auguri di un proficuo lavoro, ma è chiaro che, ancora una volta, Catania, con la supposta complicità del Governo regionale, ha inflitto un’umiliazione pesantissima ed insopportabile alla provincia di Siracusa”.
“In pratica – spiega Vinciullo- all’interno della Società Aeroporto Catania, da padroni siamo diventati garzoni, nonostante con i nostri capitali abbiamo consentito la costituzione della società.
E il tutto continua ad accadere nel silenzio più assordante dei rappresentanti istituzionali eletti dal popolo siracusano per difenderli e tutelarli, ma che fanno finta di non sapere e di non vedere”.
“Sarebbe proprio il caso di ripetere con Cicerone: “Quousque tandem abutere patientia nostra?” cioè “fino a quando continuerete ad abusare della nostra pazienza” ed a pensare che Siracusa è una colonia che potete trattare così, come pensò di fare il Console Marcello all’indomani del 212 a.c.?
“Nella vita – prosegue Vinciullo – occorre sempre moderazione, non bisogna stravincere, già vincere è abbastanza, non bisogna mortificare gli sconfitti eccessivamente ed è quello che avviene quotidianamente a danno della nostra provincia.
Spero che, dopo di me, anche altri sentano la necessità e il bisogno di levare la loro voce, di farci sapere che esistono, che sono vivi e che hanno posizioni, spero, autonome rispetto alla politica catanese”.