Siracusa – Il gruppo Siracusa democratica-Centristi per l’Italia si arricchisce di altri due componenti. Sono i consiglieri comunali Antonino Trimarchi (ieri assente) e Loredana Spuria. La consigliera ha letto in aula una dichiarazione congiunta con la quale confermavano il sostegno all’Amministrazione in carica ma “al fianco dell’assessore Gianluca Scrofani e al gruppo Sd-Centristi per l’Italia ai quali attribuiamo un ruolo strategico” al servizio del bene pubblico e della collettività”.
Per il resto, la seduta è stata quasi interamente dedicata alla gestione del servizio idrico (affidato alla Siam e in proroga fino al 31 marzo), per poi essere sciolta in quanto era venuto meno il numero legale: si torna in aula stasera, in seconda convocazione, alle 18,30.
Ma nei lavori ieri ha fatto irruzione la questione racket delle estorsioni. Lo spunto è stato dato dall’attentato dinamitardo subito due notti fa da un commerciante di viale Luigi Cadorna, che attraverso i social ha fatto trapelare la decisione, poi ritirata, di chiudere l’attività. Il primo a parlane è stato Salvatore Castagnino: ha proposto la costituzione di una commissione che si interfacci con le istituzioni preposte a sostegno delle vittime delle estorsioni, presentando sul punto una mozione al presidente del consiglio comunale, Santino Armaro. Sullo stesso argomento, evidenziando la gravità dell’accaduto, è intervenuto Alessandro Acquaviva per chiedere “una risposta politica forte” attraverso la convocazione di una seduta specifica aperta alle istituzioni che si occupano del fenomeno. Per Cosimo Burti, “dobbiamo stare vicino all’imprenditore” e partecipare alla raccolta fondi avviata dal quartiere per impedire la chiusura dell’attività; il consigliere ha proposto il versamento di una somma pari al gettone di presenza della seduta. Sulle richieste presentate, piena disponibilità è stata dichiarata dal presidente Armaro, che ha manifestato al commerciante la solidarietà personale e di tutto il Consiglio. Solidarietà e sostegno all’imprenditore sono stati espressi anche da Francesco Pappalardo.
Tra le altre questioni preliminari, Castagnino ha annunciato la presentazione di una mozione con la quale contesta l’annunciata ipotesi di affidamento ai privati della gestione dei parcheggi e ha chiesto alla presidenza che sia messa a verbale la durata delle presenza alle sedute dei singoli consiglieri, indicandone l’ora di ingresso in aula a quella di abbandono dei lavori. La richiesta è stata recepita dal presidente Armaro ma bisogna prima verificarne la realizzabilità.
Prima di toccare gli argomenti all’ordine del giorno, ha preso la parola anche Franca Mandanici per augurare all’Assemblea nel 2017 un buon lavoro a nome della Consulta comunale femminile.
Nel merito dell’ordine del giorno, dopo il giuramento del nuovo Difensore dei diritti dei bambino, l’avvocatessa Carla Trommino, l’approvazione dei verbali delle precedenti sedute e la mancata approvazione di una richiesta di prelievo (avanzata da Cetty Vinci) del punto dedicato all’abolizione della commissione Politiche sociali (proposta dalla stessa Vinci, Salvo Sorbello e Simona Princiotta), la relazione sulla gestione del servizio idrico è stata affidata a Gaetano Firenze, primo firmatario della proposta. Il consigliere ha ripercorso i vari passaggi affrontati dopo la dichiarazione di fallimento della Sai8, non mancando di sottolineare alcuni errori commessi e criticando l’amministrazione comunale per non avere mai avvertito la necessità di richiedere il sostegno del Consiglio tranne che in una sola occasione: quando era necessario destinare un milione di euro alla soluzione di alcune emergenze. È stato poi Castagnino a ricordare che sull’affidamento a Siam c’è stato un intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione e a chiedere se l’Ente stia provvedendo a correggere gli errori da essa indicati.
Lunga la disamina dell’assessore competente, Pierpaolo Coppa, che ha ricordato come, sull’affidamento del servizio alla Siam, l’Anac non abbia rilevato atti illeciti ma solo delle irregolarità procedurali (come la mancata pubblicazione dell’avviso di gara sulla Gazzetta europea) e la non congruità del piano economico-finanziario. Ma il punto, ha poi aggiunto Coppa, è che l’Amministrazione si è trovata a decidere in una fase di vuoto normativo e di grande incertezza a causa della Regione. Tra le criticità, l’assessore ha indicato la qualità dell’acqua, lo scarico nel Porto grande dei reflui della depurazione fognaria e i ritardi ad adeguarsi alla nuova legge, che affida la gestione all’Assemblea territoriale idrica (Ati); elementi positivi, invece, sono un atteggiamento non vessatorio verso i morsosi (hanno avuto assicurato le forniture anche se al minimo), l’apertura di sportelli a Cassibile e Belvedere, l’impianto di nuovi contatori in alcune zone e la difesa dei livelli occupazionali. Infine, ammontano a oltre 3 milioni di euro i costi per manutenzioni ordinarie e straordinarie; più di un milione è stato speso in investimenti, mentre c’è in progetto un nuovo campo pozzi e un impianto di sollevamento delle acque; la morosità è calcolata nella misura del 22 per cento del totale.
Per quanto riguarda il futuro, Coppa ha sottolineato che la questione è in mano all’Ati a cui la legge affida la gestione ma che essa è in ritardo rispetto ai tempi. Prima, però, deve consumare tre passaggi: una ricognizione della rete; fissare il piano d’ambito; decidere sul modello di gestione. Le due proroghe date alla Siam, una di nove mesi e una di tre, fino al 31 marzo, sono state decise – ha spiegato – per dare tempo all’Ati di organizzarsi poiché è suo compito bandire l’affidamento del servizio che, per essere economicamente redditizio, deve avere una durata di almeno 15 anni.
Il discorso è stato completato dal dirigente responsabile del servizio, Vincenzo Migliore. In attesa dell’Ati, siamo impegnati, ha detto, nella predisposizione degli atti di gara che tengono conto dei rilievi dell’Anac e per un nuovo affidamento del servizio limitato nel tempo. Lo sforzo è di riuscire a pubblicare il bando entro il 31 marzo.
Nel dibattito, Elio Di Lorenzo ha evidenziato come in tre anni l’Amministrazione non sia riuscita a fare un gara europea decidendo di procedere con piccole proroghe quando aveva la possibilità di darne una di due anni, come previsto dall’affidamento alla Siam.
Per Alfredo Foti, l’Amministrazione è davanti al difficile problema di dover fare una gara senza conoscere ancora quale sarà il modello di gestione deciso dell’Ati. Allora, ha concluso, tenuto conto anche delle bacchettate dell’Anac alla Regione per i continui ritardi, è necessario convocare un consiglio comunale straordinario così che si possa concertare una linea con i parlamentari.
Carmen Castelluccio, che ha chiesto pressioni sull’Ati affinché si muova rapidamente, ha messo in luce quanto di buono è stato fatto nonostante le colpe della Regione; in particolare, la difesa dei posti di lavoro e i mancati distacchi ai danni dei morosi.
Castagnino ha insistito sul rispetto dei rilevi mossi dall’Anac e ha chiesto che si faccia presto. Si rischia, ha detto, di dare altre proroghe fino alle prossime elezioni lasciando nell’incertezza i lavoratori e le famiglie che usufruiscono del servizio.
L’ultima parola dai banchi è toccata a Firenze. Questo dibattito, ha lamentato, si sta tenendo in ritardo e farlo prima sarebbe solo servito a rafforzare l’azione della Giunta considerata la situazione. Quanto alle scelte future, Firenze ha messo in testa alle priorità la necessità di evitare aggravi di costi agli utenti.