Siracusa- All’indomani della notizia dell’archiviazione della posizione dei due ispettori della Polizia municipale di Siracusa, Francesco Gualtieri e Francesco Callea, contro i quali la famiglia di Renzo Formosa ( deceduto in seguito alle lesioni riportate nell’incidente verificatosi in via Cannizzo, nell’aprile del 2017) aveva presentato ricorso, per presunte omissioni durante i rilievi, questa mattina a prendere parola sono stati i loro difensori.
I dubbi sui presunti vizi procedurali erano sorti dato che alla guida dell’altro veicolo coinvolto nel sinistro vi era il figlio di un loro collega, al quale tra l’altro non fu nemmeno sospesa subito la patente. Mentre d’allora, pare, che il ritiro del permesso di guida in casi di incidenti di una certa gravità sia diventato prassi.
Gli avvocati Titta Rizza e Gianpaolo Terranova, infatti, hanno voluto incontrare i giornalisti per illustrare quali saranno le fasi successive della vicenda giudiziaria che ha coinvolto i loro assistiti.
Le azioni risarcitorie che entrambi pare intendano intraprendere, riguardano il Comune di Siracusa, al quale potrebbe essere chiesto un risarcimento per la sospensione subita, di cui si chiederà anche la cancellazione dallo stato di servizio. Il provvedimento fu disposto dalla Commissione disciplinare nei confronti dei due ispettori dopo che il caso balzò agli onori della cronaca nazionale, con il servizio realizzato dalla trasmissione “Le Iene”. A questa azione e’ piu’ propenso l’ avvocato Rizza.
Se per l’ispettore Gualtieri la vicenda si chiude qui, l’avvocato di Callea, Terranova, non ha escluso, riservandosi, possibili azioni risarcitorie per alcune esternazioni e commenti rivolti al suo cliente sui social. Una ipotesi che valuteranno.
“Il bene più prezioso -commenta la madre, Lucia Difranco- mi è stato sottratto per sempre e nessuno sarà in grado di restituirmelo. Io chiedo che venga fatta solo ed esclusivamente giustizia”.