Siracusa – Zona alta:strade come da post-bombardamento. Il rischio più grosso di farsi male lo corrono pedoni e centauri. Torna sull’argomento, ormai di ordinaria discussione nel capoluogo aretuseo, il vicepresidente della Circoscrizione Akradina, Ciccio Vaccaro, che sottolinea la pericolosità di alcune strade del suo quartiere ormai ridotte un colabrodo. La situazione di pericolosità si estenderebbe non solo alla principale via Salvatore Monteforte ma anche e soprattutto nelle viuzze che la intersecano, come via Luigi Doumontier, che conduce alla piazzetta Kennedy, il cui perimetro è divenuto area di sosta di massa, durante lo svolgimento della fiera settimanale del mercoledì.
“Visto che i clienti abituali di mercatini e fiere- spiega Vaccaro- sono spesso anziani, pensionati, con i riflessi poco pronti, è davvero inconcepibile lasciare le strade da loro frequentate in queste condizioni. Ci sono voragini enormi ovunque e una slogatura alla caviglia, tra le ipotesi, rappresenta il danno minore che si può riportare transitando in questa area che sembra davvero minata. In effetti, qui l’asfalto è davvero un optional e quello saltato spesso rappresenta un ulteriore elemento di pericolo, poiché i ciottoli sollevati dal passaggio delle auto sembrano proiettili impazziti, che colpiscono i passanti e i lunotti delle altre macchine”. Inoltre – continua Vaccaro- sempre in via Doumontier, ci sarebbe una piccola area ricoperta da vegetazione spontanea e da ogni sorta di rifiuto ingombrante, che in inverno si trasforma in un pantano, ma in estate è ricettacolo di topi e insetti di ogni tipo, tanto che più volte è stata richiesta la sua bonifica. ” Questo rettangolo di terreno- propone Vaccaro- oggi abbandonato al degrado e lasciato in pasto a chi conferisce mobilia e spazzatura varia, potrebbe invece essere utilizzato come area ulteriore di sosta. Qualche stallo regolare in più nella zona non guasterebbe e sicuramente farebbe guadagnare sicurezza durante lo svolgimento della fiera, quando tutti parcheggiano in maniera selvaggia, senza porsi il problema di lasciare vie di fuga aperte, in caso di incidenti o calamità”.
Mascia Quadarella