Siracusa -Va dritta al punto e seleziona l’indirizzo dell’Assessorato comunale all’Ecologia l’associazione Plemmirio Blu nel rivendicare maggiore attenzione per l’ambiente della zona costiera, oggi residenziale per centinaia di famiglie siracusane. A scrivere una lettera di rimostranza e di denuncia secca, l’ennesima di una lunga serie, è ancora il presidente dell’associazione di tutela Marcello Lo Iacono, che offre una panoramica del degrado e il suo disappunto di cittadino che patisce i disservizi, proponendo,come nello stile,una soluzione alternativa:quella dell’attivazione di un servizio di videosorveglianza, che innalzerebbe i livelli di prevenzione e le possibilità di assicurare alla giustizia i trasgressori. guadagnandone in nettezza e anche in risparmio.
Vi proponiamo la versione integrale della lettera:
“La scrivente Associazione Plemmirio Blu sottopone alla vostra attenzione il problema atavico delle discariche abusive presenti nel territorio a sud di Siracusa, ed in particolare al Plemmirio, causa di un vergognoso degrado e di un serio pericolo igienico-sanitario.
Le numerose zone infestate da questa terribile piaga testimoniano l’assenza manifesta di quel minimo di attenzione che ogni Amministrazione deve ai propri cittadini/contribuenti ed ancora oggi arrecano nocumento al nostro territorio ed imbarazzo a chi vi risiede e a chi ha investito in attività economiche e turistico alberghiere.
Sono decenni che Cittadini ed Associazioni, rappresentano il malessere di migliaia di residenti ed il problema delle discariche abusive, dove spessissimo si nota anche la presenza di amianto, ha allo stato attuale, come è stato già dimostrato, una sola soluzione: le telecamere di sorveglianza.
Sono anni che se ne parla e se n’è recepita l’importanza; sono anni che sono stati presi formali impegni dagli Assessori o dai Dirigenti di turno, ma poi è venuto a mancare un fattore determinante: la volontà.
Poche telecamere installate nei punti nevralgici del Territorio costringerebbero in tempi brevissimi, tutti coloro che scaricano godendo dell’impunità, a conferire i rifiuti nelle discariche autorizzate.
Ora, se supponiamo che le telecamere da installare nell’intero territorio della zona Sud fossero dieci in tutto, ad un prezzo di circa duemila euro per ogni telecamera (è il costo orientativo comunicato in uno dei tanti incontri avuti), l’Amministrazione andrebbe incontro ad una spesa presunta di circa 20.000 euro e il problema troverebbe soluzione.
Invece l’Amministrazione ha scelto di incaricare ogni settimana la ditta appaltatrice di ripulire con pala e camion le zone inquinate con un costo approssimativo di circa 1.200 euro, che in quattro settimane lievita a 4.800 euro ed in un anno supera i 60.000 euro.
E quante risorse sono state impiegate in decenni già passati e remunerati? Il calcolo è semplice e lo lasciamo alla vostra immaginazione.
Se un imprenditore facesse questa scelta sarebbe un dissennato e la sua impresa sarebbe destinata a fallire.
Se un’Amministrazione insistesse in questa scelta, sarebbe un’Amministrazione atipica, disattenta, forse incapace , ma sicuramente non impiegherebbe con oculatezza i soldi dei contribuenti.
Bisogna avere il coraggio di decidere.
Attendiamo fiduciosi un sollecito riscontro per discutere e cercare una soluzione a questa incresciosa situazione.
Cogliamo nel frattempo l’occasione per porgere Distinti saluti.