Siracusa- Con un finale applauditissimo, a più ripetizioni, si è conclusa ieri sera la tappa siracusana del “Festival lirico dei teatri di Pietra”, promosso da quattro anni dal Coro Lirico Siciliano.
Una rassegna nata per valorizzare con la Musica i palchi antichi dell’isola, “risvegliandoli” con spettacoli, sebbene di “prima classe”, accessibili a tutti, soprattutto ai residenti, beneficiari di biglietti a prezzo speciale.
A chiudere in bellezza il cartellone aretuseo è stata la “Carmen” di Georges Bizet.
L’opera del compositore francese, vivace ed animata, è riuscita ad attrarre un pubblico più vasto ed eterogeneo.
Gli spettatori dell’ultimo appuntamento, per questa stagione, al Parco archeologico della Neapolis con la rassegna del Coro Lirico Siciliano sono stati ammaliati, per l’intera durata dei quattro lunghi atti, dalla “bellezza”.
Bellezza declinata a 360 gradi in scena: nelle voci suadenti e trascinanti dei magistrali interpreti, nelle coreografie e nei i costumi dei corpi di ballo, nell’eleganza dei passi di flamenco, nell’entusiasmo dirompente del coro dei monelli, nelle scenografie originali sebbene rispettose della tradizione e naturalmente nella musica, che ha contrassegnato i vari “quadri”.
E’ stato un trionfo di colori e calore: un inno alla mediterraneità, alla passione, che da rosso fuoco che arde può trasformarsi, purtroppo, come ancora oggi accade, in rosso sangue, mutando in possesso, in frustrazione da rifiuto, diventando letale, degenerando in disprezzo per il genere femminile.
Carmen, sigaraia indipendente, bella e impossibile”, come molte donne di tutti i tempi, infatti, non è riuscita a sottrarsi ad un destino crudele, pagando con la vita, il suo “cantare” e “riscattare” la libertà…e voler difendere la propria dignità.
Lo spettacolo di grande successo sarà riproposto il prossimo 9 agosto alle 21.30 al Teatro antico di Taormina, il 12 agosto alle ore 21 al Teatro antico di Tindari.