Siracusa- Condizioni di sicurezza ridotte al minimo per gli utenti e soprattutto per il personale del front office dell’Ufficio Tributi del Comune, in via De Caprio 57, a Siracusa. I locali che ospitano gli sportelli, su circa sette quattro al massimo quelli operativi, sembrano inidonei alla destinazione d’uso di cui oggi se ne fa.
D’altronde da una visura catastale la classificazione dell’immobile sarebbe la C6, praticamente quella attribuita a stalle, scuderie, rimesse, autorimesse senza fini di lucro, invece da ufficio pubblico il fabbricato dovrebbe essere accatastato come B4.
Gli interni lasciano a desiderare.
Fili elettrici volanti e ammassati attraversano a giro il tetto; le porte hanno per la maggior parte le serrature rotte e non schermano i dipendenti, che spesso – raccontano- sono “invasi” da cittadini poco pazienti ed esagitati.
Le pareti scrostate, poi, conferiscono all’ambiente un’atmosfera di palpabile fatiscenza, accentuata dalle serrande perennemente abbassate. I sedili ci sono, ma spesso non bastano per i tanti utenti che ogni giorno si rivolgono agli addetti per ottenere informazioni e per il disbrigo pratiche.
A gestire “il traffico” né un vigile né l’eliminacode elettronico, che ormai è spento da tempo immemorabile.
Se poi scappa di andare in bagno, bisogna valicare la muraglia di moduli- accatastati su una pedana di legno – che copre buona parte dell’accesso al servizio: l’unico e condiviso tra utenti e dipendenti, piuttosto sporco, probabilmente per il grande afflusso.
Gli utenti si lamentano e i dipendenti lavorano in un luogo di lavoro da adeguare, per rendere più sereno e sicuro lo svolgimento delle loro mansioni.
Le stesse condizioni di precarietà, secondo alcuni impiegati, si registrerebbero anche nei locali vicini dell’archivio comunale e dell’Ufficio Affissioni. Non sarebbe ora di rivedere gli ambienti a tutela di tutti e rendere più efficiente il servizio? Magari destinando più dipendenti agli sportelli, viste le lunghe attese di questi ultimi giorni?
Basterebbe poco per ripristinare quella “normalità” funzionale e logistica, ma purtroppo la strada delle cose arrangiate sembra quella più facile e meno rispettosa dei diritti dei cittadini. Questa politica di lasciar correre, di chiudere gli occhi e far finta di niente, fa capire come in molte scuole siracusane,ad esempio, si tamponino problemi strutturali che andrebbero piuttosto risolti, a garanzia dell’incolumità di studenti, docenti e personale Ata.
Mascia Quadarella