Siracusa – Si è conclusa ieri, in contrada Carrubbazza a Solarino, la latitanza di Gianfranco Urso, esponente di spicco del sodalizio mafioso “Bottaro-Attanasio”, operante a Siracusa.
A bloccare l’uomo sono stati gli agenti della Squadra mobile aretusea.
Il 46 enne siracusano era destinatario, dallo scorso 18 aprile, di un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, perché ritenuto, assieme ad altre 14 persone appartenenti a tre distinti gruppi malavitosi del capoluogo, coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante appunto del metodo mafioso.
Il giorno dell’operazione di polizia, denominata “Aretusa”, effettuata lo scorso 20 aprile, Urso era riuscito a sfuggire alla cattura. Quindi, a distanza di più di un mese è stato ieri intercettato dagli agenti della squadra Mobile aretusea, che si erano messi subito dopo la fuga sulle sue tracce.
Oltre al latitante, dichiarato tale lo scorso 11 maggio, a finire in manette, ma per favoreggiamento, è stato pure Giuseppe Lombardi, che era alla guida dell’auto sulla quale viaggiava il ricercato.
Il ruolo di primo piano giocato da Urso nella gestione delle attività criminali nel territorio legate alla droga sarebbe ulteriormente comprovato dal summit che lo stesso avrebbe organizzato di recente, assieme a Luigi Cavarra, per ristabilire l’ordine tra i gruppi dediti allo spaccio, visto che qualcuno avrebbe agito in maniera autonoma, contro le disposizioni dei vertici del clan di cui l’arrestato era il referente.
Mascia Quadarella