Siracusa – Dalle attese interminabili ai fatti incisivi, eclatanti pur nella compostezza e nel rispetto delle regole civili : i lavoratori di Siracusa Risorse, la società in house dell’ex Provincia regionale di Siracusa, che attendono il pagamento degli stipendi da febbraio 2017, questa mattina, infatti, hanno deciso di uscire dall’estenuante limbo “infernale” in cui sono stati destinati, per i problemi finanziari dell’Ente, occupando la sede aziendale di corso Gelone. Pare che alcune somme destinate dal Libero Consorzio alla liquidazione di una fattura emessa dalla società siano state trattenute dalla Serit Sicilia a titolo di recupero crediti e che rimarrebbero, dunque, a disposizione circa 110 mila euro. Somme esigue queste ultime che i dipendenti chiedono vengano loro ripartite come acconto degli emolumenti pregressi.
Sul posto si è portato per affiancare i manifestanti anche il segretario della Filcams-Cgil, Stefano Gugliotta, che si è unito al presidio, al momento, di circa 30 persone, tra uomini e donne, che si daranno il cambio se nessuno offrirà loro garanzie.
94 famiglie sono, infatti, con il fiato sospeso, in primis perché non sanno come sopravvivere nel presente, in secondo luogo poiché incerto sembra il futuro della società che li impiega, che secondo il sindacalista sarebbe in forte ritardo nella presentazione del bilancio che doveva essere fatto entro aprile.
Una situazione che, dunque, rischia di degenerare nell’ennesima emorragia di posti di lavoro, tanto che i dipendenti di Siracusa Risorse pretendono una serie di garanzie dal commissario straordinario del Libero consorzio comunale aretuseo: ” O non ci muoveremo da qui, annunciano con fermezza”.
Mascia Quadarella