Siracusa – “Siamo tutti capo famiglia, 18 nuclei contano su questo impiego, che abbiamo difeso ad ogni cambio azienda con le unghie e con i denti, ora all’improvviso il nostro licenziamento “viene calato dall’alto”, come un fulmine a ciel sereno, senza diritto o possibilità di replica. La media anagrafica di tutti noi, si aggira dai 50 anni in su e data la crisi ci ritroveremo dall’oggi al domani in mezzo ad una strada, senza possibilità di inserimento”. A parlare, una per tutte, è una guardia giurata ancora oggi in servizio al Tribunale di Siracusa, che tra poco dovrà assieme ai colleghi: “Rinunciare forzatamente a quel barlume di sicurezza che sembrava averci raggiunto dopo anni di precarietà e instabilità. Oggi che avevamo trovato una ditta seria, che ci versava regolarmente gli stipendi, siamo piombati nell’incubo dell’imminente disoccupazione”.
Stando alle guardie giurate, “condannate” al licenziamento, non ci sarebbe alcuna prospettiva alternativa di assorbimento o di reinserimento e a breve, dunque, dovranno lasciare il posto, poiché il controllo e la sicurezza del Palazzo di Giustizia aretuseo, non essendo concessa la proroga di gestione all’istituto di vigilanza privata, dovrebbero essere direttamente affidati e gestiti al momento dalle Forze dell’Ordine.
” Purtroppo – dice la portavoce- qui non abbiamo possibilità alcuna di poter muovere opposizione e se nessuno intercederà, grazie a questa decisione saremo presto esodati, senza speranze”.
Il caso è stato preso a cuore dai consiglieri dell’opposizione a Palazzo Vermexio, Salvo Sorbello e Cetty Vinci, che invitano il Comune ad affrontare questa nuova vertenza, anche se questa volta non si sa bene come l’ente possa avere voce in capitolo nei fatti, non avendo nemmeno grandi margini di “assunzione” o “assorbimento” di nuove risorse umane.
“Chiediamo – scrivono i due consiglieri – che il Comune sia solidale con questi lavoratori, che svolgono con professionalità compiti delicati. Siamo vicini alla causa di questi lavoratori, che stanno avviando civili azioni di protesta a tutela dei loro diritti.
Mascia Quadarella