Siracusa – E’ in corso , invitati amministratori e politici e simpatizzanti oltre ai residenti, la conferenza pubblica convocata da tutte le associazioni nate a tutela delle contrade balneari a sud di Siracusa per fare il punto sui livelli del “degrado” che, purtroppo, accomuna queste suggestive, ma abbandonate, località del capoluogo.
Intanto, sui social, la presidente di “Io amo Fontane Bianche”, Silvia D’Arrigo, ha anticipato, con singole immagini “diagnostiche”, postate giorno dopo giorno, la “risonanza magnetica” eseguita, proponendo i “mezzi di contrasto, sull’appendice costiera di Cassibile, un tempo meta balneare rinomata e sede della movida notturna, oggi frazione desertificata, condannata all’oblio, nonostante le battaglie per il decoro che negli ultimi mesi la società civile ha ingaggiato, battendo i pugni, alzando la voce, e evidenziando il molto che non va.
“Oggi- dice Silvia D’Arrigo- Fontane bianche può essere definita una piscina attorniata da disastri”. Non ci vuole molte a constatare la veridicità delle sue affermazioni. Quello che doveva essere il parcheggio è diventato un ricettacolo di rifiuti e deiezioni degli animali randagi, che qui trovano ricovero e anche sepoltura.
Le scorse settimane suscitò indignazione la foto di una carcassa di gatto in putrefazione, giacente da diverso tempo, in una delle vasche che dovevano fungere d’abbellimento per l’infrastruttura, mai messa in funzione per la sua destinazione e dalla quale dista poco il presidio del 118.
Stessa cosa dicasi per la pulizia di quei pochi tratti di spiaggia libera “superstiti”, bonificati ad inizio stagione dagli stessi volontari, per dare un segnale forte e dimostrare che basta poco per ripristinare l’igiene e la sicurezza nei luoghi comuni.
Un tempo la musica animava le serate di Fontane Bianche, nei tanti locali notturni e centri di ritrovo per ragazzi che ospitava nel suo perimetro, oggi solo note stonate e tantissima desolazione.
Camminando lungo il viale dissestato si ha l’impressione di percorrere una “città” fantasma, molto simile ai corridoi svuotati e silenziosi di un pensionato geriatrico di vecchio stampo.
Gli imprenditori che c’erano qui sono scappati, per la maggior parte, e di nuovi disposti a “provarci” su una base non molto fertile non se ne trovano.
Nonostante, con l’acuirsi della crisi economica, Fontane Bianche sia diventata per diverse famiglie siracusane luogo di residenza fissa, non stagionale, non sono stati rimodulati i trasporti urbani e non sono nemmeno state riassestate le strade.
“Controlli, cestini per le strade ed allargare quella maledetta via Teti che è un budello che porta a Cassibile. Prevedere il senso unico di via Delle Muse ,imporre a chiunque faccia scavi nelle strade non di rattoppare ma di sistemarle con cura”. Sono queste le richieste basilari di “Io amo Fontane Bianche”.
Ma non guasterebbero interventi di sicurezza delle pareti rocciose, delle falesie, ma non posizionando tubi metallici, che dovrebbero formare una cinta di contenimento e che invece cedono e minacciosi per i bagnanti fuoriescono a due passi dal bagnasciuga, come è successo in un tratto della spiaggetta.
E poi grande cruccio dell’area decentrata rimangono le discariche a cielo aperto. “ Basterebbe piazzare- dice la presidente- tre telecamere in altrettanti punti di conferimento illegittimo abituale- per contrastare la pratica e far pagare multe salate ai trasgressori”.
Capitolo a parte poi sarebbe il rilancio turistico- economico. “Qui di eventi se ne vedono pochi o meglio niente, sarebbe il caso di sfruttare la grande disponibilità della gente”.
“Che sia chiaro- chiarisce Silvia- il nostro impegno nasce dall’amore per il territorio in cui viviamo e siamo un gruppo civico che agisce per ottenere risultati, senza nessuna pretesa politica, come qualcuno vorrebbe alludere”.
Mascia Quadarella