Siracusa – Hanno suscitato l’indignazione degli ambientalisti, e non solo, le recenti sentenze del Tar di Catania, che praticamente abbatterebbero, in maniera inattesa, i vincoli di tutela paesaggistica sulla Penisola della Maddalena ed in particolare sull’oasi costiera della Pillirina, luogo di grande fascino e suggestione, destinato con molta probabilità ad ospitare un resort e la cui libera fruizione pubblica potrebbe esserne sensibilmente compromessa.
I verdetti dei giudici amministrativi etnei hanno, dunque, stupito negativamente, deludendoli, coloro i quali hanno creduto fino alla fine che anni di battaglie, condotte nelle sedi giudiziarie e soprattutto sui media, in particolare i social network, fossero serviti a tutelare la costa siracusana, da ulteriori “cementificazione ad alto impatto ambientale”.
L’appello di Legambiente Sicilia
A prendere è stato subito Legambiente Sicilia. “Pronunciandosi sui ricorsi proposti dalla Elemata- scrive l’associazione ambientalista- la società che intende costruire un mega resort proprio alla Pillirina, i giudici del TAR non solo confermano l’annullamento della variante paesaggistica che aveva trasformato le aree interessate dalla costruzione da edificabili in inedificabili (la c.d. “Variante della Bellezza”), non solo annullano l’iter istitutivo della riserva naturalistica (ormai giunto quasi alla conclusione, dato che si attendeva soltanto il decreto dell’assessore), ma incredibilmente fanno piazza pulita anche delle tutela paesaggistica in Provincia di Siracusa. Tra i provvedimenti impugnati e annullati figura, infatti, anche il piano paesaggistico adottato nel febbraio del 2012. E’ sconcertante che sia lo stesso organo giurisdizionale, il TAR di Catania, che dopo avere respinto tutti i ricorsi proposti dai Comuni e dai privati all’indomani della sua adozione che lamentavano l’assenza di pubblicità e di partecipazione nella procedura di adozione (un’altra sezione del TAR ne aveva confermato la regolarità), a poche settimane dalla sua definitiva approvazione, demolisca la tutela paesaggistica nell’intero territorio della provincia. Un paradosso tutto siciliano, che nel caso in cui la Regione ritardi ancora nella pubblicazione del piano approvato, in assenza delle norma di salvaguardia previste dal piano adottato nel 2012 e oggi annullato, rischia di esporre tutto il territorio ad un assalto senza precedenti”.
“Ma non si tratta dell’unico- avvertono i rappresentanti di Legambiente- sorprendente, cambiamento di orientamento della I Sezione del TAR Catania, rispetto al passato . Nell’esprimersi sulla c.d. “Variante della Bellezza”, e sull’iter istitutivo della riserva (ancora non completato), la I Sezione del TAR Catania sconfessa indirizzi giurisprudenziali consolidati nei massimi organi della giurisdizione amministrativa in materia di Valutazione Ambientale Strategia, secondo i quali tale procedura tale procedura non è necessaria per i piani che anziché prevedere nuove costruzioni incrementano la tutela ambientale”.
“Per la Pillirina – continuano- il rischio è che in un sol colpo si cancellino sei lunghi anni di battaglie, di mobilitazioni con migliaia di persone a difesa della Bellezza; sei anni nei quali la Pillirina è diventata nell’immaginario collettivo una Riserva, un luogo caro da proteggere, di cui vantarsi con i turisti, da far conoscere e amare, meta escursionistica privilegiata, fotografata e ripresa dalle copertine delle principali riviste del settore in Italia”.
“Legambiente – conclude il lungo comunicato stampa- lancia un appello alle istituzioni locali e regionali affinché impugnino in ogni sede le sentenze rese dal TAR Catania e all’Assessore Regionale ai Beni Culturali affinché proceda senza ulteriore ritardo alla pubblicazione del piano paesaggistico approvato.
Solo così si potrà salvare un luogo magnifico come la Pillirina e mettere al riparo il patrimonio paesaggistico da un vero disastro”.
L’annunciata mobilitazione di SoS Siracusa
“Ci riserviamo di leggere con attenzione le sentenze del Tar- scrivono i portavoce del coordinamento di associazioni a tutela del territorio- che rischia di cancellare sei lunghi anni di battaglie, di mobilitazioni con migliaia di persone a difesa della “Bellezza” e una serie di provvedimenti istituzionali. Sei anni nei quali la Pillirina è diventata nell’immaginario collettivo una Riserva, un luogo caro da proteggere, di cui vantarsi con i turisti, da far conoscere e amare, meta escursionistica privilegiata, fotografata e ripresa dalle copertine delle principali riviste del settore in Italia.
Oggi la Pillirina è diventata patrimonio culturale della nostra comunità, non vogliamo neanche pensare che esista il rischio che possa essere trasformata in un grande resort. Noi non ci arrenderemo, non lo faremo mai e chiediamo a tutti voi che in questi anni avete preso a cuore questa battaglia, di non arrendervi.
Oggi più che mai non possiamo non pensare ad Ettore Di Giovanni e ad Enzo Maiorca, al loro impegno e alle loro speranze nel riuscire a vincere una battaglia non ambientale, ma di civiltà. Facciamo un appello alla politica, sia regionale che comunale perché assuma tutte le iniziative in sede giurisdizionale e amministrativa utili per salvaguardare la Pillirina e rispettare la volontà popolare, che in questi anni si è chiaramente espressa a favore dell’istituzione al Plemmirio di una riserva naturale terrestr,e che insieme alla già esistente riserva marina garantisca la piena tutela di un luogo unico. Nessuno si faccia illusioni: non ci arrendiamo, anzi rilanciamo la mobilitazione con ancora più forza in difesa del paesaggio e dell’ambiente”.
L’atteggiamento deluso, ma ancora fiducioso, dei Verdi
“Siracusa torna indietro al 2007, data di adozione dello scellerato PRG, che non contiene al suo interno le norme di tutela del paesaggio”. A sostenerlo con nota polemica, ma conservando un barlume di ottimismo è Giuseppe Patti dei Verdi. “Per fortuna nulla dal punto di vista scientifico- continua Patti- è stato posto in discussione, restano validi gli studi approfonditi del WWF e le motivazioni che Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale che hanno consentito di mettere in “Riserva” quei luoghi.Quindi attendiamo fiduciosi che vengano sanati dagli enti preposti gli iter amministrativi e che vengano predisposti i ricorsi al Consiglio di Giustizia Amministrativa”. “Siracusa – conclude- non merita tutto questo”!