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Micari a Siracusa: “La Sicilia è già bellissima, bisogna valorizzare le potenzialità del territorio”

Siracusa- Ha incontrato le nuove generazioni, quelle che assicurano entusiasmo, il candidato alla presidenza della Regione Siciliana del centrosinistra, Fabrizio Micari, che ieri ha avviato ufficialmente la campagna elettorale in provincia di Siracusa. Nel capoluogo ha fatto diverse tappe, tra le più animate quella con i giovani esponenti territoriali del suo partito, per un aperitivo in un bar della parte alta della città.

Ad accompagnarlo c’erano l’assessore regionale all’Istruzione  e Formazione, Bruno Marziano; il segretario provinciale del Partito Democratico, Alessio Lo Giudice; l’ex capo di gabinetto del sindaco di Siracusa, Giovanni Cafeo, in corsa per uno scranno all’Ars e gli ex assessori comunali, Valeria Troia e Alfredo Foti, nonché  il rappresentante dei ragazzi, Tiziano Spada.

“Ho un rapporto di affetto con la città di Siracusa- ha esordito il Rettore-, vengo ogni estate a vedere le Tragedie. Questa è una terra piena di fermenti, di giovani appassionati, qui sono certo si potrà fare un ottimo lavoro”.

“La Sicilia è già bellissima- ha continuato parafrasando la denominazione del movimento guidato dall’avversario del centrodestra, Nello Musumeci- e Siracusa lo è altrettanto. Dobbiamo ripartire dalle imprese, favorire l’occupazione giovanile, potenziare e valorizzare quello di cui i territori già dispongono, ad esempio i vari segmenti del turismo, come nel caso di Siracusa, che ha grandi attrattive religiose, culturali, artistiche”.

Non è mancata la nostra domanda sul futuro universitario locale, ormai velleità di un passato che sembra lontano, e che aveva caricato di aspettative gli studenti siracusani, ancora oggi costretti a “emigrare” per seguire corsi di studio, anche tra i più tradizionali.

“Bisogna rilanciare l’offerta accademica, interloquendo con Catania, attivando corsi legati alle peculiarità del territorio”.

Sembra essersi acceso “l’ardore” politico anche  del segretario provinciale del PD, Alessio Lo Giudice, che nel corso del suo mandato sicuramente è stato chiamato a fare “da equilibrista ” all’interno di un partito che ha troppe “anime” e nessuno crede alle favolette e “al vissero tutti felici e contenti”.
Forse i contrasti e contraddizioni sono stati paralizzati, sospesi a livello locale, ma come in tutti gli incantesimi, ad esaurimento formula, emergeranno con molta probabilità tutti, come nodi al pettine che dovranno essere districati.

Mascia Quadarella

 

 

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Giornalista