Pachino – Primo caso di “Blu whale”, letteralmente “balena blu”, accertato e bloccato dalle Forze dell’Ordine in provincia di Siracusa. Assoggettato al gioco che, di solito, si sviluppa in rete, in particolare nelle fasi di adescamento, era un minorenne di Pachino, il cui comportamento aveva messo in allarme i genitori, che prontamente si erano rivolti alla Polizia di Stato del locale Commissariato, per chiedere il supporto degli esperti ed interrompere, così, il circolo vizioso che, come ben noto, consiste nel superamento di prove “autolesionistiche”, nei casi più estremi concluse col suicidio del designato. Gli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, sempre più attenti ai fenomeni di cyberbullismo o alle azioni che minano la serenità dei minori e i loro genitori, sono arrivati in tempo per scongiurare il prosieguo dell’azione deleteria al giovane protagonista, che pare abbia agito in seguito ad una profonda depressione personale, acuita da una delusione amorosa.
Essersi affidati alla Polizia è stata, dunque, la scelta più giusta fatta dai genitori, che hanno avvertito il disagio del figlio e non si sono girati dall’altra parte, tentando di andare a fondo e comprenderne, così, i comportamenti “ deviati” che di recente aveva: aggressività, incisione con la lametta del simbolo del gioco sul braccio, visioni notturne di film horror. Tutti segnali chiari dell’iniziazione del giovane a quel percorso verso l’autodistruzion, di cui si sente parlare dai media. Encomiabile, altresì, si è dimostrata la sensibilità degli inquirenti. Il Pubblico Ministero che ha curato il caso, Andrea Palmieri, infatti, ha richiesto il supporto immediato di uno psicologo. Le indagini hanno consentito di appurare come nel caso specifico l’adesione al gioco sia stata volontaria e spontanea e non indotta da terze persone online.
Mascia Quadarella