Roma-Presentato dal deputato nazionale di Articolo 1 , Pippo Zappulla, l’emendamento alla Legge di stabilità, che doterà di ulteriori risorse finanziarie l’Agenzia delle Entrate, per eseguire i rimborsi agli aventi diritto dei tributi post-sisma del ’90.
Il denaro dovrà essere rimborsato ai cittadini delle province di Siracusa, Catania e Ragusa, che furono disagiate dalla calamità naturale.
Il fondo cassa a disposizione, finora ammontante ai 90 milioni previsti dall’art. 1 comma 665 della Legge 23.12. 2014, sarà rimpinguato con ben ulteriori 270 milioni in più, in modo da soddisfare il 100% dei contribuenti.
“In tal modo –spiega il parlamentare- l’Agenzia delle Entrate avrà a disposizione le necessarie somme per evitare quanto in modo gravissimo e incostituzionale il Governo ha previsto con uno specifico articolo, inserito nelle legge sul Mezzogiorno approvata dal Parlamento all’inizio del mese di agosto di quest’anno”.
“Ricordo – dice Zappulla- che con tale articolo il Governo autorizza a pagare gli aventi diritto in ragione solo del 50% e fino a concorrenza dei 90 milioni disponibili. In buona sostanza si riconosce il diritto ad ottenere il rimborso ma essendo disponibili poche risorse ( 90 milioni) si impone solo il 50% e fino ad esaurimento delle stesse”.
“Un provvedimento insensato, illogico, ingiusto – conclude- e a mio avviso pure anticostituzionale, poiché violerebbe il principio fondamentale del diritto ad essere tutti uguali davanti alla legge e allo Stato.
Per ovviare a quello che definisco un pasticcio vessatorio nei confronti di tanti cittadini e lavoratori siracusani, catanesi e ragusani, ho presentato quindi uno specifico emendamento che approvato risolverebbe alla radice il problema mettendo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate altri 270 milioni di euro ( 90 per ogni anno finanziario 2018-1920) consentendo di programmare il rimborso agli aventi diritto e dell’intero ammontare.Dal 13 al 19 dicembre, prima di arrivare in aula alla Camera, la Commissione Bilancio valuterà gli emendamenti presentati e mi aspetto il sostegno vero dei parlamentari, almeno delle tre province direttamente coinvolte, indipendentemente dall’appartenenza politica. In discussione infatti ci sono i diritti di piu’ di 100 mila cittadini delle tre province della Sicilia orientale.