Siracusa- E’ consapevole di non essere espressione della scelta unanime di tutto il Movimento 5 stelle, ma per il momento soltanto degli attivisti del Meet up Amici di Beppe Grillo Siracusa che lo sosterranno per la sua candidatura a sindaco del capoluogo, Giovanni Napolitano, imprenditore di 47 anni, che per tanti anni ha vissuto nella Silicon Valley e che ha deciso, lo scorso autunno, di ritornare in “patria” per contribuire al suo rilancio. La lista di cui è a capo, con annessi i nominativi dei 31 consiglieri che la compongono, sarebbe già stata inviata al blog del “grande capo”, ma per capire chi correrà per la prima poltrona di Palazzo Vermexio si dovrà attendere il responso di quelle che i pentastellati chiamano “comunarie”, praticamente primarie disputate sulla piattaforma Rousseau, online. Nemmeno il Movimento 5 stelle a Siracusa sembra, dunque, viaggiare sui binari dell’unità, la frammentazione viene definita da Napolitano, illudendo anche se stesso, “espressione di democrazia”, quando invece sarebbe più credibile parlare di “contese” intestine della leadership territoriale. Per Napolitano, molto osservato sui social, anche per le sue uscite fuori dalle righe, convinto sostenitore delle sue idee, senza temere lo scontro con chi gliele contesta, a dir poco pesantemente, passerebbe proprio attraverso il ricambio dei personaggi che da tempo dominano la scena politica della città, mettendo in campo figure qualificate che possano innanzitutto offrire servizi, razionalizzando le spese, tracciando e seguendo una agenda delle priorità: strade, scuola, ricerca, riconversione ecosostenibile della produzione industriale, connessione fra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Napolitano avrebbe dalla parte sua competenze “manageriali” e una ricetta di gestione “familiare”, intesa come semplice ed efficace e condivisa, non certo fatta di favoritismi ai parenti o clientele, dell’ente municipale, partendo dalla risoluzione di quelle problematiche che abbassano oggi sensibilmente la qualità di vita dei suoi concittadini. “Abbiamo il sole, il mare, bellezze architettoniche ammirate in tutto il mondo- sottolinea Napolitano- ma i nostri marciapiedi sono impregnati di deiezioni canine, non abbiamo parchi dove portare i bambini a giocare, le scuole cadono a pezzi e i negozi chiudono. Le amministrazioni devono pensare a questo, a far vivere meglio i propri cittadini, fissando una scaletta di obiettivi a breve ed a lungo termine”. “I frutti del cambiamento prospettato- ammette- non si potranno vedere in 5 anni, ma sicuramente si può seminare bene”.
Mascia Quadarella