Palazzolo- Fino al 4 agosto negli spazi espositivi di San Sebastiano Contemporary / Casa Bramante, il giovane artista romano Mirko Leuzzi trascorrerà un periodo di residenza, finito il quale nella giornata di sabato 5 agosto renderà visibile a tutti le creazioni nate durante il soggiorno.
L’iniziativa artistica è stata denominata “ Costrizione imperitura/Vulnerabilia “, a spiegarla nel dettaglio e negli obiettivi la curatrice Vittoria Mascellaro.
“Imperitura/Vulnerabilia – afferma l’esperta d’arte – vuole mostrare i due caratteri della ricerca che Mirko Leuzzi andrà a sviluppare durante la residenza. Da un lato, infatti, la costrizione di rimanere solo con se stesso in uno spazio mai abitato prima. Una costrizione che, tra l’altro, ha un carattere immortale perché per lui condividere la sua esistenza nella semplice compagnia del suo io rivela una forzatura che non riesce ad accettare e che lo mette alla prova. Dall’altro abbiamo “Vulnerabilia”, neologismo, che unisce due termini: vulnerabilità e memorabilia. Di fatto le produzioni che Leuzzi realizzerà durante la residenza mostreranno evidentemente la vulnerabilità dell’essere (costretto in una situazione inusuale) ma terrà comunque traccia dei (s)oggetti che da sempre abitano le sue tele. La naturale connessione che Leuzzi ha nutrito con l’isola nel suo lungo soggiorno tra Catania e Caltagirone – aggiunge Vittoria Mascellaro – è sicuramente sintomo della metamorfosi che interessa oggi la sua ricerca artistica. Un’evoluzione che vuole essere esplorata nella residenza a Casa Bramante. Da qui nasce l’idea di sviluppare un progetto, attraverso cui l’artista possa indagare il sé in una situazione costringente ed estranea alle costanti abitudinarie. Di fatto la pratica di Leuzzi ha da sempre un aspetto corale, per cui è prevista la presenza di una modella, sia essa fisica o virtuale, i cui lineamenti vengono ritratti sapientemente dalla mano dell’artista. A Palazzolo Acreide, invece, Leuzzi non sarà accompagnato da alcuna presenza femminile, ma abiterà gli spazi in completa solitudine. Una peculiarità distintiva e fortemente voluta per accedere a nuove dimensioni nella sua pratica artistica e comprendere come giungere ad un’autorappresentazione compiuta e dichiarata. In questa fase liminale, l’autoritratto di Leuzzi assumerà dei connotati femminili, perché come ci ricorda l’artista: le donne, che da sempre dipinge, altro non sono che rappresentazioni del suo io. Ecco che allora, in questa terra salvifica, l’artista tenterà una scoperta: quella di mostrarsi nella sua vulnerabilità”.
Mirko Leuzzi è un autodidatta. In meno di due anni ha iniziato ad attirare su di sé l’attenzione di artisti e galleristi romani. Ama raffigurare le donne e lo fa con delicatezza e con un background che guarda a Klimt nelle forme e nei decori, a Modigliani negli occhi vuoti pronti ad essere riempiti dalle emozioni che lo spettatore sente, a Gauguin in certe movenze, a Matisse nei decori e nei fiori. Ma sarebbe riduttivo pensarlo “legato” a questo tipo di arte figurativa perché il giovane artista è altro. Cerca ispirazione per poi restituirla seguendo una propria cifra stilistica che non è mai banale anzi originale e mai uguale a se stessa. Ricerca, sperimenta e non si stanca mai.
BIOGRAFIA
Mirko Leuzzi nasce a Roma nel 1992, intraprende gli studi in Lettere e Filosofia che poi abbandona per dedicarsi alla ricerca di altro e inizia a viaggiare. Nel 2020 un’amica gli regala una tela e pochi colori. Da quel giorno si accosta alla pittura e non smette più di dipingere. Attraverso i colori esprime la propria visione del mondo che lo circonda.