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Al Festival dell’Educazione, la disabilità da scoprire e valorizzare

Siracusa- I confini della normalità sono labili, indefiniti, a volte impercettibili,  ma purtroppo la diversità continua a incutere qualche timore, specie  in chi non conosce a fondo  il suo mondo speciale e le grandi risorse che racchiude e può sprigionare, a beneficio della società tutta.

Nell’ambito della 1° edizione del  Festival dell’Educazione a Siracusa, intitolato al compianto Pino Pennisi, non potevano mancare sezioni dedicate a questo tema di grande attualità, visto l’incrementare dell’impoverimento valoriale dei bambini e degli adolescenti di oggi, votati spesso all’omologazione e  alla stigmatizzazione , perché “ineducati” al rispetto degli altri, e forse anche di se stessi.

I minori dei nostri tempi si esprimono con crudeltà, nei confronti dei loro stessi coetanei più fragili, ed è deprimente perché la loro fredda indifferenza è il ritratto del fallimento della genitorialità contemporanea, fatta di oggetti e scarsa di attenzioni vere.

 A volte, infatti, ragazzi e ragazze coraggiosi, nell’affrontare i loro disturbi o i loro deficit, vengono condannati all’emarginazione e al bullismo  da chi non  “tollera” la diversità, perché  ormai  le nuove generazioni sembrano “sterilizzate” emotivamente e alla ricerca perenne di una perfezione, di una “bellezza” che difficilmente conosceranno, se il metro di misura rimane la “fisicità”, oltre la quale c’è il vuoto.

Questa mattina a  mostrare che un altro lato della medaglia fortunatamente  esiste  e si chiama integrazione, di cui  i disabili sono protagonisti attivi,  sono stati i rappresentanti dell’associazione Diversamente Uguali onlus, presieduta da Lisa Rubino, che si sono soffermati sull’importanza della pratica sportiva per i soggetti disabili e quanto sia fondamentale trasferire nella società civile il concetto di squadra.

Domani, invece, toccherà ai genitori dell’Aipd, l’Associazione italiana persone con Sindrome di down,  illustrare i grandi vantaggi che l’inserimento di questi ragazzi, altamente funzionali, fa scaturire negli ambienti di lavoro, dove loro riescono ad esprimersi e a realizzarsi, apportando  contemporaneamente un  valore aggiunto anche ai loro colleghi “normodotati”, creando uno scambio virtuoso di esperienze ed emozioni.

Offrire loro una meritata opportunità, in poche parole-  hanno spiegato le responsabili del progetto, che sta coinvolgendo già alcuni ragazzi siracusani- genera  un arricchimento reciproco, umano, sociale ed economico.

Abbiamo intervistato Lisa Rubino e Simona Corsico, mamme e portavoce  delle due associazioni coinvolte in questo grande, complesso progetto pedagogico.

Mascia Quadarella

 

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Giornalista