Ultim'ora

Al sit-in dei lavoratori dell’ex Provincia i deputati 5 stelle

Siracusa- Continuano e non accennano a finire le tribolazioni dei dipendenti del Libero consorzio comunale di Siracusa, che dalla riforma delle Province siciliane, non vedono spiragli di serenità, passando dal bacino del precariato a quello dei contrattualizzati a tempo indeterminato senza la certezza e la puntualità degli stipendi.
Questa mattina, una folta rappresentanza di questi lavoratori si è resa protagonista di un sit in, in piazza Archimede, davanti la sede prefettizia.

Proprio al Prefetto hanno voluto illustrare il disagio quotidiano che questi padri e madri di famiglia sono costretti ad affrontare per garantire la loro presenza sul posto di lavoro, trascinandosi avanti grazie all’aiuto dei familiari che intervengono economicamente in loro sostegno, prestando principalmente ai pendolari, e sono tanti, i soldi per il carburante che serve quotidianamente per raggiungere gli uffici dell’ente nel capoluogo.

Accanto ai lavoratori, oltre ai sindacati, anche alcuni esponenti politici del territorio.

Tra questi ultimi, anche i deputati, nazionale e regionale, del Movimento 5 stelle, Paolo Ficara e Stefano Zito, che sono stati ricevuti dal Prefetto.

“E’ sotto gli occhi di tutti – ha spiegato Paolo Ficara – la situazione critica in cui ci troviamo a causa dei precedenti accordi Stato – Regione e delle insensate riforme regionali e nazionali delle Province che hanno privato questi enti delle risorse minime per erogare i servizi e pagare gli stipendi dei dipendenti. Il nuovo accordo a cui abbiamo lavorato a Roma prevede misure grazie alle quali sarà possibile intervenire e garantire un ritorno graduale alla normalità, rispettando i tempi necessari”.
Il deputato regionale Stefano Zito ha spiegato ai dipendenti in protesta quel che sta succedendo alla Regione e al prefetto di Siracusa ha ricordato il debito della provincia di Siracusa che ammonta a più di 162 milioni di euro, con verosimili responsabilità degli amministratori passati della ex Provincia che non pare abbiano fatto molto per evitare il dissesto in cui versa oggi. “La soluzione più rapida – ha spiegato – sarebbe quella derivante dall’approvazione della Finanziaria alla Regione, che permetterebbe di pagare alcuni debiti tra cui anche gli stipendi dei dipendenti che oggi hanno protestato. Io mi auguro di chiudere entro il 31 gennaio: mi auguro che anche i miei colleghi all’Ars capiscano che bisogna concordare su questa urgenza, senza cincischiare oltre.”

Print Friendly, PDF & Email
Informazioni su Mascia Quadarella 5045 Articoli
Giornalista