Priolo- “Non facendone una questione politica, dalla quale ci teniamo fuori come da statuto, ma considerando che la sicurezza deve essere come l’acqua, neutra ed incolore, plaudiamo all’assunzione di responsabilità del sindaco di Priolo Gargallo, Pippo Gianni, di chiudere una scuola, costruita con amianto, “La Pineta”, per garantire l’incolumità e la Salute dei piccoli alunni e dei lavoratori dello stesso plesso, disponendo contestualmente all’ordinanza l’iter per costruire un nuovo edificio didattico, stavolta con materiali che non nuocciano all’essere umano e all’ambiente e nel rispetto delle norme antisismiche”.
Commenta così il Comitato Scuole Sicure di Siracusa la recente ordinanza del sindaco del comune industriale a nord del Siracusano, la n.16 del 26 luglio 2019, avente ad oggetto “La chiusura dell’immobile per inagibilità del plesso adibito a scuola materna, primaria e secondaria di 1°grado sito in via Quasimodo”.
Il Comitato, presieduto da Angelo Troia, che ha avviato un’interlocuzione con l’Amministrazione comunale priolese, infatti, ha contribuito alla genesi decisionale che ha portato, poi, all’ordinanza, fornendo il proprio supporto tecnico e legale sullo status dell’edificio destinato alla demolizione.
“Si è giunti a questo atto esemplare – scrivono i vertici del Comitato – grazie all’interessamento di alcuni cittadini, tra cui Francesco Bosco, Eleonora Buccheri, Rosario Pulvirenti, Lucia Sarcià, Monica Carta e Teresa Lauria, e soprattutto per la forte, chiara, decisa e risolutoria presa di posizione del primo cittadino, Pippo Gianni, che ha dato un segnale di svolta al futuro dell’edilizia scolastica nel territorio provinciale, dicendosi anche disponibile ad applicare la stessa procedura, ove i fondi lo consentano, per altri edifici pubblici in cui siano presenti materiali che attentino alla salute dei cittadini”. “Ci auguriamo – spiegano i referenti del Comtiato Scuole Sicure – che questo provvedimento tracci la strada ad altri amministratori locali sul fronte della gestione del patrimonio edilizio scolastico, senza attendere l’emergenza”.