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Apprendistato, “progetti di vita” per gli studenti meritevoli del Fermi

Siracusa- Scuola, aziende, Ordine dei Consulenti del Lavoro ed associazioni datoriali in rete per frenare la fuga di “cervelli” e di quelle figure professionali spendibili nel mercato del lavoro locale.

L’obiettivo è quello di non sprecare talenti, ancorandoli alla loro terra d’origine, con reali opportunità d’ impiego, a lungo termine, fin dai banchi della scuola superiore, facendo incrociare domande ed offerte di lavoro, mirando la formazione e siglando veri e propri “patti sociali”, che fungeranno, se portati a termine con successo, da “piani di vita” per i ragazzi e le loro famiglie.

Lo strumento iniziale per attuarli è costituito dall'”apprendistato”, come concepito oggi dalle normative vigenti, con i suoi diversi livelli, che consente agli studenti di qualificarsi sul campo conseguendo contemporaneamente il diploma e garantendosi, altresì, la serenità di  poter proseguire gli studi universitari, con la garanzia di mantenere l’assunzione nella stessa azienda in cui l’apprendistato è stato avviato o in un’altra partner, che avrà bisogno delle competenze acquisite.

A sperimentare questo sistema, che si fonda sugli assiomi dell’economia circolare, è già  l’istituto Enrico Fermi di Siracusa, meglio conosciuto come “il Chimico”, che di recente è riuscito a garantire l’apprendistato per meritocrazia a 4 dei suoi studenti dei diversi indirizzi formativi, due frequentanti i corsi diurni, gli altri quelli pomeridiani.

A fare da trait d’union tra aziende e scuola è intervenuto l’Ordine dei Consulenti del Lavoro ed è già pronto per essere presentato un progetto, pilota a livello nazionale, con Confindustria e anche l’Università degli studi di Catania.

I consulenti del lavoro illustrando le opportunità offerte dall’apprendistato agli imprenditori, loro clienti, infatti,  lo hanno reso un mezzo allettante per qualificare  e rinnovare i loro organici aziendali, risparmiando anche in tasse, trasformandolo in un promettente investimento, i cui benefici ricadranno sulla società civile.

Più che un invito a restare al Sud, dunque, l’operazione si configura come la costruzione di opportunità concrete per consentire ai giovani del Siracusano di non essere più costretti ad andare via, alla ricerca di quella serenità che potranno, invece, trovare restando a casa…naturalmente meritandola.

Servizio di Mascia Quadarella

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Giornalista