Avola- Trovare la morte sull’uscio di casa, ancora con indosso una vecchia vestaglia di flanella rosa, in una delle prime giornate di freddo autunnale nella zona sud del Siracusano.
Aprire la porta al proprio assassino, forse con la speranza di chiarire, una volta e per tutte, una situazione difficile che le stava a cuore, per essere, invece, accoltellata a tradimento dal suo interlocutore, che le ha inflitto diversi fendenti al collo, fino a finirla senza scampo, in una frazione di secondi, lasciandola dissanguata su quel pavimento calpestato più volte per entrare e uscire da quello che, fino a pochi momenti prima, era un ridente focolare domestico.
Un nido accogliente di una famiglia comune, costruito con impegno e dedizione, trasformato in un luogo dell’orrore. E’ successo questa mattina ad Avola.
Ancora una volta, purtroppo, è stata la provincia di Siracusa teatro di un delitto efferato nei confronti di una donna, una madre, un’infermiera professionale e impegnata nel sociale.
La vittima si chiamava Loredana Lopiano, 47 anni, che probabilmente aveva sottovalutato la violenza del suo esecutore. I sospetti ricadono su un 19 enne del posto.
Nell’abitazione assieme alla donna si trovava la figlia maggiore, che dopo aver richiesto l’intervento delle forze dell’Ordine è caduta in uno stato di shock, quando ha capito che per la sua mamma non c’era più nulla da fare, nonostante i tentativi dei medici rianimatori di strapparla alla morte.
Loredana non ce l’ha fatta: stavolta il male ha prevalso sul bene.
Quale le motivazioni di un gesto così feroce? Pare sia scaturito tutto da un acceso dibattito, uno scontro verbale degenerato, con chi però non ha esitato a sfoderare la sua arma bianca per infliggerle più colpi. Qualcuno che doveva essere animato dalle peggiori intenzioni per bussare a quella porta con un coltello in tasca.
Forse il sacrificio di Loredana è servito a proteggere chi amava più nella vita?
Saranno gli investigatori a chiarire il movente di un crimine che ha gettato nello sconforto l’intera comunità avolese, per conto della quale ha parlato il sindaco Luca Cannata, che ha espresso a nome della cittadinanza il cordoglio alla famiglia della vittima.
“Tutta la città – scrive Cannata- si stringe attorno al dolore per la scomparsa di Loredana Lopiano, che lavorava al reparto di Oncologia dell’ospedale Di Maria ed era impegnata nel sociale – aggiunge – Oggi è il giorno delle lacrime e della richiesta di giustizia. Lasciamo che le Forze dell’Ordine facciano il proprio lavoro, portando alla luce fatti e colpevole di un gesto tanto violento, quanto folle.
Mascia Quadarella