Siracusa- Lotta dura contro i miasmi industriali che ammorbano le serate e le albe dei siracusani, ormai durante diversi giorni dell’anno, costringendoli a blindare le finestre anche nelle stagioni calde, come quella in corso, e a convivere con i malesseri quotidiani che tali esalazioni producono, anche se qualcuno potrebbe etichettarli come frutto di “suggestioni olfattive”.
Oggi a promuovere un’iniziativa popolare concreta, estesa a tutta la cittadinanza, al di là della propria fede politica, sono stati il gruppo Oltre e l’associazione Codici, che fanno entrambi riferimento all’attuale assessore comunale Fabio Granata, sostenitore di un processo di rigenerazione ambientale, illustrato anche durante la sua recente campagna elettorale da candidato a sindaco di Siracusa.
Il movimento, infatti, ha pre-compilato un esposto, che ogni cittadino potrà sottoscrivere individualmente, in cui si segnalerà alla Procura della Repubblica di Siracusa il fenomeno di contaminazione ambientale che la gente subisce, ma che non è disposta a farlo ulteriormente, chiedendo altresì all’autorità giudiziaria maggiori controlli finalizzati alla repressione di eventuali abusi e precisando che non si intende più convivere con il timore di “ammalarsi”.
Paura che costituisce un attentato al benessere di ogni soggetto, che viene logorato dal terrore di essere colpito da una patologia correlata alla compromissione della qualità dell’aria dell’ambiente in cui vive. Aria che a Siracusa, almeno dai cattivi odori, appare pessima e non si dispone, purtroppo, di strumenti efficaci di pubblica consultazione per verificare la presenza di agenti nocivi in atmosfera e dei loro livelli in tempo reale, come ormai la tecnologia consente.
A tal proposito viene anche prospettata la possibilità di chiedere un risarcimento da danno biologico, forti di sentenza su casi analoghi della Corte di Cassazione.
Inoltre, si annuncia anche un’ eventuale costituzione di parte civile del singolo cittadino in ipotizzati processi penali a carico dei responsabili di inquinamento.
I modelli saranno disponibili anche in un Caf al civico 20 di via Paternò a Siracusa.
Insomma, sembra essersi finalmente svegliata, da un torpore durato decenni, la coscienza collettiva per la tutela della Salute e sono diverse le iniziative che si stanno mettendo in campo per ridurre l’emissione di agenti nocivi dai camini industriali del petrolchimico più esteso d’Europa, che ha necessità di essere ammodernato e soprattutto meglio monitorato.
I siracusani hanno ben salutato la class action di questa mattina, alla quale ha preso parte anche il primo cittadino aretuseo Francesco Italia.
Si ricorda che l’amministrazione Garozzo presentò un esposto all’indomani di uno dei casi di miasmi insopportabili registrati in città, con annessi malori segnalati da parte di alcuni residenti del capoluogo aretuseo.
Ad aprire il confronto pubblico e ad accendere i riflettori mediatici sulle emissioni selvagge, in realtà, in provincia di Siracusa è stato, già qualche anno fa, un gruppo molto attivo ad Augusta, Stop Veleni, con alla guida don Palmiro Prisutto, parroco ambientalista che non ha avuto timore di mettersi contro poteri economici forti e che conoscendoli, dopo anni di attento studio anche statistico, denuncia in pubbliche manifestazioni gli effetti collaterali di una industrializzazione indiscriminata, che purtroppo ha gravi ripercussioni sulla salute pubblica.
A seguire, poi, anche il gruppo Basta Inquinamento dell’aria nel triangolo industriale del siracusano, composto da attivisti liberi aggregatisi in rete, ma anche il Comitato Per il lavoro la Sicurezza e le Bonifiche, Rifiuti Zero, l’Ona e altre associazioni ambientaliste del territorio provinciale, che sono scesi in campo e hanno organizzato cortei per rivendicare la tutela di un bene che non si può barattare: la vita.
Mascia Quadarella