Siracusa- Nei giorni scorsi il Comitato scuole Sicure di Siracusa aveva preso parola, esprimendo una valutazione tecnica, sull’iter che dovrebbe portare all’approvazione del Pums, il Piano urbano di mobilità sostenibile del Comune di Siracusa, essendo nei percorsi urbani coinvolta un’ampia ed eterogenea fetta di popolazione costituita dall’utenza scolastica (docenti, personale Ata, studenti e accompagnatori), che viaggia a piedi, su due ruote, con autovetture private e mezzi pubblici, a cui garantire sicurezza di transito e le agevoli vie di fuga in caso di calamità.
L’osservazione principale mossa dagli esponenti del Comitato – sempre con finalità di tutela, trasparenza e compartecipazione alla programmazione che riguarda il futuro della città e i suoi abitanti- riguardava, in particolar modo, il mancato coinvolgimento dei Mobility manager degli istituti didattici, di ogni ordine e grado del territorio, urbano ed extraurbano del circondario siracusano, che nel presentare i loro piani avrebbero tenuto conto anche di tutti gli itinerari percorsi quotidianamente dai loro alunni e dal personale, non sottovalutando un dato che non può essere considerato accessorio, quale quello relativo ai flussi in entrata e uscita di lavoratori e studenti pendolari, in un’ottica globale e interattiva della pianificazione della viabilità.
Fatta la dovuta premessa, i vertici del Comitato si definiscono basiti, dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni rese alla stampa dal presidente della IV Commissione Consiliare, Ferdinando Messina, intervenuto sull’argomento, che meriterebbe un ulteriore e più accurato approfondimento.
“La pianificazione della mobilità urbana- sottolineano Gianluca Belviso, Angelo Troia e Giovanni Andronico, del direttivo del Comitato – è un’attività complessa ed articolata. Il pianificatore deve farsi carico di istanze, spesso confliggenti, che riguardano la sfera degli interessi locali ma che, se non attentamente valutati e concertati, toccano tasti significativi delle politiche comunitarie, come i cambiamenti climatici ed il risparmio energetico. Al contrario di quanto avviene con gli approcci più tradizionali alla pianificazione dei trasporti, il nuovo concetto introdotto dai Pums pone “particolare enfasi” sul coinvolgimento della cittadinanza e dei portatori di interesse”.
“Il Comune di Siracusa – continuano i rappresentanti del Comitato Scuole Sicure – crede veramente di avere posto particolare enfasi al coinvolgimento dei cittadini avendo organizzato un unico incontro in data 18.04.2017? Com’ è possibile considerare “azione partecipativa” l’unica riunione indetta con istituzioni e stakeholders prima dell’adozione? Riunione, peraltro, della quale non si conoscono né interventi, né risultanze, né nulla”.
“Benché – proseguono – formalmente quell’unico incontro menzionato nella replica del Comune possa rispondere all’obbligo di legge, esso è tutt’altra cosa rispetto alla necessità di coinvolgere attivamente tutta la cittadinanza”.
“Come è stato possibile – si interrogano i tecnici del Comitato Scuole Sicure – da parte della IV Commissione Consiliare, in adunanza pubblica presso l’Urban Center (19.03.2019), con il PGTU+PUMS già adottati, non aver tenuto in debito conto di quanto evidenziato sulla mobilità scolastica dimenticata che muove giornalmente circa 35.000 Cittadini?”
“Sorvolando, ma solo al momento – dichiarano – sulle anomalie procedurali che hanno portato la Giunta municipale ad adottare il PGTU+PUMS in data 30.05.2018, spacciandolo per revisionato al Decreto Ministeriale 04.08.2017, ci limiteremo ad evidenziare all’Amministrazione comunale che il PUMS avrebbe dovuto tenere in debita considerazione che in Italia le politiche di Mobility Management sono disciplinate dal Decreto Ronchi e dai successivi decreti attuativi”.
“Infatti – specificano – le norme in vigore prevedono che gli Enti, i Comuni, le imprese e gli Istituti scolastici con più di 300 addetti in una sede locale, debbano conformarsi alla normativa introducendo la figura del “Mobility Manager d’Area” e, per le Scuole, la figura del “Mobility Manager Scolastico”.
“Incredibilmente nessun invito partecipativo sembra essere mai arrivato – prosegue il Comitato Scuole Sicure – e possiamo tranquillamente riaffermare che non avere coinvolto l’intero sistema scolastico comunale è da classificarsi come “gravissimo errore” da parte del progettista del “presunto” Pums, dell’Ufficio Mobilità del Comune.”
“Rimaniamo sorpresi – evidenziano i referenti del Comitato – nell’apprendere, a mezzo stampa, che si tenta di fare credere alla cittadinanza che per non perdere la possibilità di partecipare al bando della Regione Siciliana di finanziamento per la realizzazione di parcheggi di interscambio (in particolare Parcheggio MAZZANTI), collegato al DDG n.2079 del 25.07.2018, l’Amministrazione debba necessariamente approvare quello che si presenterebbe per i vizi procedurali come un “obbrobrio pianificatorio”, così congegnato invece di riesumare, semplicemente, il Piano Urbano della Mobilità (PUM) adottato con Delibera GM n.246 del 07.07.2010 per accedere al finanziamento succitato.
“Il futuro Pums – ricorda il Comitato Scuole Sicure di Siracusa – deve tenere conto dei principi di integrazione, partecipazione e valutazione, previsti dalle norme europee e nazionali, così incredibilmente by-passati dai progettisti, dall’Ufficio Mobilità, dalla Giunta municipale del sindaco Garozzo e ora dalla IV Commissione consiliare, presieduta da Ferdinando Messina.
“Inoltre, non si può fare credere alla cittadinanza che si approverà un’area filtro (zona umbertina) parlando solo di quella senza tenere in debito conto, ad esempio, che nel Pums adottato non viene neanche menzionato, colossale lacuna, il nostro sistema portuale”.
“Pretendiamo, a norma di legge – concludono Troia, Belviso, Andronico – un focus per soddisfare i bisogni di mobilità attuali e futuri dell’intera popolazione scolastica, senza se e senza ma”.
“E sia ben chiaro – concludono – che non accetteremo che ci parlino e promettano future varianti che potranno essere apportate dopo l’approvazione! Siracusa è una città che urbanisticamente non si presta né all’improvvisazione, né all’approssimazione, né alle logiche del metteremo una pezza domani sulle voragini programmatiche. Ci auguriamo che non si ricada nello stesso errore di non pianificare il nostro futuro e che ci liberino, finalmente, da “imposizioni” di pochi”.