Siracusa- “D’accordissimo con il sindaco di Siracusa quando afferma che le scuole non vanno chiuse per maltempo, tranne nei casi di allerta rossa, ma bisogna anche garantire un arrivo e una permanenza in aula sicuri a studenti, personale docente e Ata”.
A parlare è il Comitato Scuole di Siracusa di Siracusa. “La copiosa pioggia e il forte vento abbattutisi sul nostro territorio, eventi meteorologici per noi straordinari, ma in altre parti del mondo all’ordine del giorno –sottolineano i membri del direttivo del Comitato- hanno causato non pochi disagi alla cittadinanza. Da Nord a Sud del perimetro urbano abbiamo potuto osservare: strade diventate fiumi in piena, con materiali di risulta che rimanevano incastrati, come qualche tombino sollevatosi, tra le gomme delle auto; pedoni travolti dall’acqua schizzata dai veicoli, anche se procedevano a passo d’uomo; alberi caduti e riversi sulle sedi stradali e marciapiedi; nessuna pensilina funzionale per far riparare gli studenti pendolari, che si riversano nel capoluogo e sono costretti a rimanere bagnati in classe per la durata delle lezioni”.
“ Insomma- continuano i tecnici- è stato registrato l’ennesimo “ bollettino di guerra”, al quale non siamo disposti ad abituarci o a rassegnarci e che mette in luce come nel nostro comune passare da uno stato di “quasi normalità” all’emergenza ci vuole poco, a causa delle condizioni in cui versano strade, vegetazione, edifici. Pur avendo spesso elencato disservizi, carenze ed omissioni, pur avendo tentato di portare avanti la cultura della prevenzione, che tanto ci sta a cuore da genitori, dopo aver constatato che le nostre segnalazioni rimangono inascoltate, come lo è rimasta la richiesta di una seduta aperta di Consiglio comunale sull’argomento edilizia scolastica, accantonata nel dimenticatoio, non tenuta in considerazione dalla presidente del Civico consesso, Moena Scala, nonché da tutti i capigruppo consiliari a cui l’abbiamo inoltrata per conoscenza, tiriamo le somme che in questa città bisogna necessariamente mettere nero su bianco omissioni, in informative da presentare agli uffici giudiziari”.
“Non si può passare sopra – concludono Belviso, Troia e Andronico- all’inadeguatezza dimostrata dagli amministratori che, nel tempo, con mancate manutenzioni, interventi approssimativi, hanno trasformato le vie della nostra città in colabrodo e le scuole in contenitori fatiscenti e non adeguati alle attuali normative in materia di prevenzione anti-sismica”.
“Per concludere, un dato su tutti per comprendere l’attenzione che hanno i nostri amministratori verso l’edilizia scolastica: ci sono voluti ben 6093 giorni per dare corso all’inizio delle procedure che porteranno alle verifiche di vulnerabilità sismiche di sedici plessi scolastici comunali; tanto corre dal 20.03.2003 giorno in cui lo Stato emanò l’Ordinanza Ministeriale n.3274 che obbligava i proprietari ad effettuare le verifiche su tutti gli edifici strategici e rilevanti come per l’appunto le scuole. Un capolavoro di tempismo!”.