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“Condominio scolastico” di via Asbesta: i genitori dell’Archia invocano il principio di “territorialità”

Siracusa – Continua la “contesa”, comunque garbata e pacifica, tra i genitori dei  comprensivi “conviventi”  nell’edificio scolastico di via Asbesta, in zona Pizzuta,  vale a dire l’Archia e il Giaracà,  costretti in passato per scelta “politica” a dividersi  gli spazi,  a causa di un’oggettiva  carenza di plessi adeguati, che consentissero alle singole realtà didattiche di mantenere oltre quella gestionale, anche l’autonomia logistica.

 

Le rivendicazioni, dopo la negazione da parte dell’Istituto Giaracà di un’aula per ospitare gli studenti dell’Archia in esubero, pare per un surplus di iscritti, ora guardano, più che alla situazione attuale, soprattutto a quella futura.  Infatti, proprio i genitori dell’XI, facendo leva su un principio di “territorialità”, mettono le mani avanti, praticamente bloccando quelle voci che ventilerebbero l’assegnazione al proprio istituto della nuova costruzione di via Calatabiano.

Anche i genitori dell’Archia, che  motivano la loro intenzione di non volersi muovere dall’attuale collocazione, affidano le loro istanze e perplessità alle pagine dei giornali, con un comunicato, sempre dai toni pacati,  in cui  mettono nero su bianco le loro  perplessità, motivazioni e istanze, al pari di come la scorsa settimana hanno fatto i “conviventi” del Giaracà.

Senza voler sminuire i disagi che comporterebbe a genitori ed alunni dell’uno o dell’altro istituto il fatto di dover fare le valigie a breve, per trasferirsi in un edificio nuovo di zecca, volendo condire il caso con un pizzico di ironia, sembra di assistere ad un derby calcistico, in cui entrambi le squadre sono di casa e la tifoseria è bilanciata ed equamente rappresentata.

Mascia Quadarella

“La popolazione scolastica dell’Undicesimo Comprensivo “Archia” – scrivono i genitori del Consiglio d’Istituto dell’Archia-  appartenente per la maggioranza al quartiere Epipoli, è cresciuta nell’ultimo quinquennio a causa del notevole sviluppo edilizio della Pizzuta e del Villaggio Miano. Da tutte le famiglie che vivono nel quartiere (dai nuovi  complessi edilizi, dalle cooperative che ruotano attorno al Parco Ozanam e al plesso di via Asbesta, alle villette preesistenti alla costruzione del plesso di  via Monte Tosa) l’XI  viene visto come un istituto sicuro, un punto di riferimento come struttura scolastica, scelto dalle famiglie per la valida offerta formativa, per la posizione strategica che permette ai genitori di accompagnare a piedi i più piccoli, e ai più grandi di responsabilizzarsi nell’andare da soli, e soprattutto per l’attenzione che l’istituto ha da sempre mostrato all’inclusione e alla didattica innovativa. La scuola, inoltre, viene vista come punto di riferimento di numerose associazioni sportive dilettantistiche, che usufruiscono delle palestre di entrambi i plessi e che annoverano tra gli iscritti la maggior parte dell’utenza del quartiere.  Il Consiglio d’Istituto aveva nel lontano 2015 fatto presente all’Ente locale e anche all’UST di Siracusa che sull’Istituto gravavano e gravano alcune problematiche che se prese in considerazione avrebbero proiettandosi in un’ottica di razionalizzazione risolto e arginato il problema, non solo per l’XI  ma anche per altri Istituti della città. Tali problematiche erano state elencate nella lettera inviata al Comune in cui si ricordava come all’epoca l’assessorato alla Pubblica Istruzione aveva trasferito nel lontano 2005, con sfratto esecutivo e a spese della scuola,  gli uffici della segreteria che erano allocati in locali in affitto, da via Monte Bianco n. 49 in via Monte Tosa, occupando due aule destinate alla didattica e all’ambulatorio medico in via “provvisoria” in attesa della consegna dei locali di via Asbesta. Ad oggi dopo la consegna del plesso di via Asbesta, avvenuta nel 2006, gli uffici si trovano ancora in via Monte Tosa, perché l’Ente locale, sempre per far fronte a delle necessità e per garantire come giusto che sia il diritto allo studio, creò il condominio di via Asbesta, In virtù di quella nota ogni istituzione scolastica gestisce i propri spazi senza alcuna regolamentazione su quelli in comune, come auditorium e palestra. Ciò nonostante la comunicazione di dichiarazione di inizio attività inviata ai Vigili del Fuoco del comando di Siracusa per il plesso di via Asbesta, reca solo la firma della Ds dell’Archia. Inoltre,  noi membri del Consiglio non capiamo a questo punto perché le richieste delle Asd della città per l’utilizzo della palestra del plesso di via Asbesta vengano trasmesse solo per conoscenza al X Istituto Comprensivo Giaracà e a deliberare parere positivo o negativo sulla concessione della stessa sia solo l’Undicesimo, visto che condividiamo il plesso e non dobbiamo usare la parola <ospite>. Infine, riusciamo a digerire difficilmente che le spese del condominio, per la messa in sicurezza del plesso, che non possono essere sostenute dall’Ente, debbano solo uscire dalle povere casse del nostro istituto, come ad esempio lo scorso anno la spesa per la sostituzione delle cerniere delle porte di emergenza, sempre per la sicurezza di tutti coloro che usufruiscono dell’istituto. Potremmo continuare a scrivere di tanti piccoli episodi, ma ci limitiamo a questi accenni, chiediamo, quindi, al Comune un atto di responsabilità nei confronti dell’utenza dell’Undicesimo, di ripetere un atto, stavolta con data di scadenza, nella stessa logica del 2006 in nome del diritto allo studio. Quell’ anomalia, che si è trasformata in una pacifica convivenza, non ha mai prodotto incidenti tra le due istituzioni scolastiche che condividono il condominio, esistono delle love story tra i ragazzi che frequentano entrambe le scuole, alcuni discenti appartengono pure alla stessa famiglia. Non pensiamo che il diritto allo studio degli altri sia diverso dal nostro. Non pensiamo, inoltre, minimamente che l’Ente possa trovare posto altrove fuorché a casa propria agli studenti dell’Archia, cittadini di Epipoli, dato che il plesso di via Asbesta, come da progetto depositato all’edilizia scolastica, porta il nome di “11° Istituto Archia”. Non si pensi che, la futura consegna del plesso di via Calatabiano, sito nel quartiere Tiche, possa in qualche modo interessarci, perché noi genitori oltre ad aver scelto l’Undicesimo, lo ripetiamo per la valida offerta formativa, l’abbiamo scelto perché è la nostra scuola di quartiere e perché molti di noi in età scolare l’abbiamo frequentata”.

 

 

 

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Giornalista