Siracusa- <Le notizie relative alla posizione del presidente dell’ Iacp di Palermo, fresco di nomina, dovrebbero portare ad una riflessione complessiva sul ruolo e la funzione degli istituti autonomi per le case popolari anche a Siracusa> .
Ad entrare nell’argomento “rovente” case popolari è il gruppo consiliare al Vermexio dei Democratici per Siracusa, costituito dai consiglieri Salvatore Costantino, Michele Buonomo e Andrea Buccheri.
Secondo i consiglieri si tratta di un settore delicato, che richiede uno sforzo di accelerazione sugli investimenti, sul patrimonio già esistente che richiede interventi di messa in sicurezza e ammodernamento, e anche prevedendo nuovi soluzioni abitative. Oltre a garantire il diritto a un tetto e alle quattro mura domestiche alle tante famiglie che ne avrebbero veramente bisogno, basta guardare le graduatorie ufficiali, il rilancio del comparto potrebbe contribuire a quello edilizio, offrendo spiragli di inserimento occupazionale.
<Riteniamo necessario – spiega il trio di consiglieri- oltre a far emergere che le decisioni assunte dalla giunta Musumeci entrano in contrapposizione con i principi dell’Agenzia per la Casa, batterci affinché si scardini il tentativo di una mutazione della mission degli istituti, che dovrebbero essere soggetti impegnati a garantire il diritto alla casa e invece diventano meri poltronifici, in pocche parole posti di sottogoverno.
<Abbiamo la responsabilità – aggiunge Salvatore Costantino- morale e politica di affrontare il tema nel suo insieme, richiamando tutti i soggetti alle proprie responsabilità, per questo riteniamo dare evidenza in sintonia con altre realtà della Sicilia con un’iniziativa pubblica proprio sul tema delle risorse mancanti, dei ritardi e delle inadempienze anche degli IACP, oltre che delle amministrazioni>.
<Proveremo ad avanzare una proposta per una visione complessiva e organica, coinvolgendo se necessario deputati regionali, esperti, sociologi , per dare un svolta in chiave moderna e trasparente che possa aiutare a recepire i cambiamenti socioeconomici post crisi. In altre parole – conclude Costantino a nome del gruppo – urge impedire qualsiasi tentativo di fare delle Iacp uno strumento di controllo sociale, attraverso il quale alcuni privilegiati conquistano la propria sfera di potere, anziché di garanzia di diritto sociale e di integrazione>.
Mascia Quadarella