Siracusa- “Ci sentiamo naufraghi in patria”. E’ questa la sensazione prevalente- trasposta anche in una locandina satirica e provocatoria- tra i dipendenti del Libero Consorzio comunale di Siracusa e tra i lavoratori della società di servizi partecipata, Siracusa Risorse, in attesa di ricevere gli accreditamenti di stipendi arretrati di diversi mesi e di certezze, in particolare gli ultimi, sul loro futuro occupazionale.
Da oltre una settimana gli impiegati dell’Ente sono impegnati, a turno, in un presidio permanente, nei locali dell’ente di via Roma, che nessun effetto sembra aver ancora sortito, visto che la loro situazione rimane bloccata.
Gli stessi si sono resi protagonisti, anche, di sit-in pubblici, mentre ieri i dipendenti di Siracusa Risorse sono stati ricevuti dall”arcivescovo della città. monsignor Salvatore Pappalardo, che li ha accolti nel salone dell’Episcopio, ascoltando i loro sfoghi di sconforto e rabbia.
Quello che si fa strada, purtroppo, tra i lavoratori è un sentimento di abbandono, da parte delle istituzioni e della politica. Nessuno sembra voler lanciare una scialuppa di salvataggio a questi padri e madri di famiglia, che dopo anni di attesa avevano, per la maggior parte, ottenuto la stabilizzazione, ma che si ritrovano da qualche anno in una situazione di disagio, che nemmeno il precariato contrattuale gli provocava, ai tempi in cui sulla Provincia la politica aveva interesse.
Oggi la loro protesta sembra, addirittura, passare inosservata e forse anche fin troppo sottovalutata.
N.b Nella foto di copertina , una dipendente durante un sit in in piazza Archimede