Siracusa- Spesso si sottovaluta la funzione degli insegnanti. Sono loro, però, a forgiare le menti dei nostri figli ed a disegnare insieme al loro il futuro.
A loro il compito difficile di educare, di sopperire alle carenze delle famiglie, di infondere l’amore per la cultura.
A fronte di un impegno quotidiano, questi uomini e donne, nonostante il ruolo strategico, spesso agiscono nell’anonimato. Di loro poco si parla e pochi meriti ricevono, in vita e anche oltre. Invece, anche i docenti meriterebbero menzione negli annali delle città e perché no, anche lungo le vie che percorriamo.
Lo scorso 3 gennaio, purtroppo, è venuto a mancare a Siracusa, all’età di 92 anni, un grande uomo, un professore stimato e autorevole, Francesco Asaro.
La poliedricità della sua vita merita di essere menzionata. Fu primo capitano dell’esercito nel 1950, conseguì l’abilitazione al sistema crittografico NATO e fu insignito di due medaglie d’oro al valore. Fu consigliere comunale a San Cataldo, suo paese d’origine, dal 1960 al ’63. Laureatosi in Giurisprudenza e in Pedagogia, intraprese la carriera forense e la carriera di insegnante e al 1978 risale la sua nomina a Dirigente Scolastico presso la scuola secondaria di primo grado “V. Messina” di Palazzolo Acreide. A lui spetta il merito di riuscire a ottenere, dal Ministero della Pubblica Istruzione, il decreto di intitolazione della scuola, dopo 30 anni di anonimato, a Vincenzo Messina, Barone di Bibbia, patriota e poeta. Dirigente in seguito della scuola “Elio Vittorini” di Siracusa, organizzò il memorabile incontro con Jole Vittorini, sorella del celebre scrittore. Nel 1987 gli fu conferita l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Dimostrò parimenti abilità, scrupolosità, competenza, umanità nella dirigenza degl’Istituti “A. Von Platen”, “Archimede” e “G. Galilei”. Lo ricorderemo sempre per la sua affettuosa attenzione verso gli studenti, nei cui confronti prediligeva il dialogo diretto, teso all’ascolto e all’inclusione.
La sua eredità, la sua vivacità intellettiva, la sua carica emotiva, la sua voglia di divulgare sapere e non mere nozioni, per fortuna, non andrà perduta, infatti è stata trasmessa nel patrimonio delle sue figlie, donne impegnate e coinvolgenti.