Siracusa – Da piccolo non era un grande lettore, ma da adolescente ha scoperto che con la scrittura poteva viaggiare, su e giù, tra passato e futuro, e godere di un’evasione sana e creativa. Così Gabriele Carpinteri, 24 enne di Floridia, ha iniziato a scrivere racconti, prendendoci talmente gusto che dall’autunno del 2016 ad oggi ne ha pubblicati ben tre. Il primo volume è un fantasy “Orso B. L’equilibrio delle terre”, seguito da un libro per bambini “Storie da circo presenta: Cuccioli in azione”, e fresco di impaginazione ha presentato qualche giorno fa “Angeli bianchi – Diario di un giovane siculo”. Nelle animate storie fantastiche che Gabriele racconta, collocandole in mondi surreali, dove gli animali sono spesso i protagonisti, si affrontano tematiche sociali, come la divesità, si trattano valori universali come l’amicizia, il rapporto conflittuale tra l’uomo e la tirannia del tempo: ad emergere sono sempre messaggi essenziali, ma dalla profonda moralità. “Angeli bianchi- Diario di un giovane siculo”, inoltre, rappresenta un momento di incontro tra vecchie e nuovo generazioni, dalle chiare note autobiografiche, in cui un ragazzo che lavora con gli anziani, accoglie il patrimonio di saggezza popolare che emerge nei fugaci dialoghi quotidiani, sotto forma di modi di dire, proverbi e che il “nipote” putativo conserverà come un inestimabile eredità di tradizione in un volumetto, che ne renderà eterne le presenze e gli insegnamenti.
Che leggevi da piccolo?
Da piccolo non amavo leggere perché preferivo guardare la tv. Crescendo però, dopo aver conseguito il diploma in ragioniere e perito commerciale, ho ricevuto in regalo un libro fantasy che ha cambiato radicalmente la mia vecchia abitudine. Adesso non possiedo più una televisione in camera, bensì una mensola sempre occupata da qualche libro.
La storia che riscriveresti, e quali modifiche personali o l’epilogo che cambieresti?
Non mi piace riscrivere storie. Quando mi dedico alla scrittura non torno mai indietro la qualsiasi cosa accada. In ogni libro c’è una morale e nella mia prima opera si parla proprio di questo: non si può cambiare il passato, gli eventi accadono per un motivo. Dunque, a questa domanda non potrei dare una risposta perché non saprei riscrivere una storia; se l’autore ha deciso questo io non ho alcun diritto di modificarlo.
“Scrivere” per Gabriele significa?”
Come ho già accennato nella prima domanda, scrivere per me significa evadere da questo mondo per raggiungere mete sconosciute. I personaggi spesso presentano parte del mio carattere, dei miei pregi e dei miei difetti: è come se prendessi il posto dei personaggi. In questo modo riesco a calarmi a pieno nelle situazioni, lasciando agire i protagonisti seguendo il mio istinto.
Per te quando un libro è da ritenersi un successo? Quando vende o quando se ne parla?
Ovviamente quando se ne parla. Quando il libro registra un gran numero di vendite per poi essere messo da parte e dimenticato, per me è un fallimento. Non scrivo per guadagnare, ma per conquistare un gran numero di lettori che apprezzino le mie opere.
Il tuo timore di giovane scrittore più grande
Il mio timore più grande è quello di non riuscire ad emergere in mezzo alle migliaia di scrittori già conosciuti. Ogni giorno in Italia vengono pubblicate centinaia di libri e non è facile riuscire a contraddistinguersi dalla massa, anche perché secondo alcuni dati, in Italia siamo molti a scrivere ma pochi a leggere.
Come sei riuscito a farti pubblicare?
Una volta finita la stesura e corrette le bozze, ho inviato le mie opere a diverse case editrici le quali alcune hanno dato un esito negativo mentre altre non hanno nemmeno risposto. Fra le varie risposte, una in particolare giustificava l’esito in questo modo: “il suo manoscritto è valevole di nota, presenta diversi spunti positivi e di buon interesse, il profilo narrativo è ben sviluppato, ma la collana nel quale intende iscriversi è al momento satura”. Sempre nella stessa email mi hanno proposto di collaborare con una piattaforma dello stesso gruppo editoriale, offrendomi gli stessi servizi. Dopo aver attentamente valutato la proposta, ho accettato e pubblicato con loro il mio primo libro “Orso B. – L’equilibrio delle terre” e il secondo libro per bambini fino ai 12 anni “Storie da circo presenta: Cuccioli in azione”.
/Tutti hanno i sogni nel cassetto, tu quanti libri pensi di tirarne ancora fuori?
Fin quando la fantasia sarà mia compagna di vita non smetterò mai di scrivere e di conseguenza di pubblicare altri libri. Al momento sto lavorando al sequel di Orso B., ma ho già tre nuovi progetti in mente di cui non farò alcun cenno fin quando non si concretizzeranno.
Non bisogna mai abbandonare le proprie passioni!
Quali gli argomenti che vorresti trattare?
Prediligo il genere fantasy perché è quello che riesce a farmi sognare e liberare dai pensieri della vita quotidiana, ma adoro anche la mitologia greca, difatti nel mio racconto fantasy sono presenti alcune divinità greche. Ciò non vuol dire che non tratterò altri argomenti, infatti dai primi di luglio sarà possibile acquistare il mio terzo libro “Angeli bianchi – Diario di un giovane siculo”, una raccolta di proverbi antichi con l’aggiunta di alcune riflessioni personali sull’anno trascorso come volontario volto all’assistenza agli anziani.
I pro e i contro di vivere in una piccola provincia.
Sicuramente vivere in una piccola provincia non ha molti pro in quanto non può offrire le stesse opportunità rispetto ad una grande provincia, tuttavia per un esordiente alle prime armi può essere una rampa di lancio per le prime esperienze.
Se dovessi ambientare a Siracusa un’opera letteraria che genere e stile useresti
Se dovessi ambientare un’opera letteraria a Siracusa, parlerei sicuramente della mitologia greca. Approfondirei bene i miti e le leggende che affiorano questa città e proverei a inventarne altri, accompagnate da una storia d’amore che possa coinvolgere sia ragazzi sia adulti. Chissà, magari la mia prossima opera parlerà di proprio di questo…
Mascia Quadarella