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Come gestire la prima cotta dei nostri figli

              

 

 

La loro prima cotta…come comportarsi per non risultare “ingombranti”

 Alcuni tendono ad occultarla, come il loro primo  intimo segreto, altri ne fanno sfoggio per dimostrare che sono “cresciuti”, alcuni perdono l’appetito in balia delle farfalle dentro lo stomaco, altri svaligiano il frigo per l’entusiasmo, alcuni si chiudono in bagno per le telefonate, altri mettono l’amplificatore alle loro conversazioni.  La prima cotta dei nostri figli è un’esperienza che attivamente o passivamente viviamo anche noi genitori, “curiosi” di conoscere chi e perché ha conquistato la sfera emotiva dei nostri ragazzi. Sbagliato improvvisarsi detective, curiosando tra gli effetti personali dei ragazzi, non appena varcano l’uscio di casa per andare a scuola o a fare  sport, tradiremmo il concetto di “rispetto” che è alla base della fiducia che ripongono in noi. Da evitare, anche a costo di mordersi la lingua, battutine allusive, specie se in presenza di terze persone. Il dottor Giuseppe Lissandrello psicoterapeuta, ci offre alcune dritte comportamentali per gestire questo momento delicato .

 

La prima cotta dei nostri figli, come contribuire alla loro felicità?

La prima cotta che prendono i figli solitamente non ce ne accorgiamo perché avviene in età infantile se invece parliamo del primo innamoramento adolescenziale la situazione è diversa. I genitori devono aiutare i figli ad accettare le trasformazioni del proprio corpo e sostenerli nella differenziazione dell’identità. Non dobbiamo dimenticare che a quell’età i figli possono scoprire la propria omosessualità, cosa difficile da accettare per i genitori. Creare uno spazio di serenità dove i figli possono muoversi con i loro tempi.

Quali i comportamenti da evitare per “sapere”senza imbarazzare?

Per avere la fiducia dei figli in età adolescenziale ci si deve pensare molto tempo prima. L’educazione al dialogo ed all’ascolto deve essere data in primo luogo come esempio dalla coppia genitoriale dove c’è o dal singolo genitore nel rapporto con gli altri. Bisogna anche rispettare la privacy del figlio. Solitamente i figli lasciano delle tracce. Dei segnali per i genitori. Bisogna avere l’attenzione di saperli cogliere e non negarli anche se scomodi.

Come condividere il loro entusiasmo in caso di amore corrisposto?

La difficoltà del genitore è condividere l’amore che un figlio possa provare per un’altra persona. Solitamente nasce un senso di gelosia e di protezione isterica che conduce il genitore ad essere squalificante nei confronti del fidanzatino/a del figlio/a. Anche in questo caso l’amore è una scoperta personale ed intima, nessuna condivisione se non è richiesta. Se si evitano le squalifiche già si è degli ottimi genitori.

Come gestire, invece, la prima delusione?

Con la presenza muta. Non invadente e invasiva. Le delusioni e le sconfitte fanno parte della vita. I ragazzi hanno molte risorse per superarli. L’importante per i genitori è non far vivere o proiettare il loro fallimento sui figli, così come più frequentemente accade con le aspettative. I figli devono sapere che i genitori ci sono, poi, però,  se la caveranno da soli. Anche in questo caso non minimizzare l’accaduto. Anche se noi adulti sappiamo che la vita continua, così come gli amori, è vietato ridicolizzare i sentimenti di perdita che un ragazzo/a possa vivere alla sua età. Anzi sostenere l’elaborazione della separazione è il primo passo per entrare bene nel mondo degli adulti. Le delusioni fanno bene non invitiamo inconsapevolmente i ragazzi alla rimozione,perché possono essere vettori verso l’alcool o le droghe. Le sconfitte si affrontano non si evitano. No al doping emotivo.

Come aiutarli a sopravvivere al rifiuto di un corteggiamento o all’abbandono del primo amore?

Con l’esempio del non attaccamento e trasmettendo il principio del rispetto e della libertà.

 

 Se i figli, più grandicelli, tengono condotte atipiche, mostrando una certa faciloneria sentimentale, siano essi ragazzi o ragazze, come incanalarli verso il principio di fedeltà?

Non credo che il problema sia la fedeltà ma capire quale disagio psicologico sottende ai facili amori, anche se in un certo periodo della vita è giusto sperimentare. Incaponirsi con la persona sbagliata perché si è scelta a quindici anni e non poter ammettere di avere fatto una scelta sbagliata è stato il dramma di un’ intera generazione di donne. Si dovrebbe incanalarli verso i principi dell’onestà, della libertà e della giustizia, della solidarietà. Se ci sarà in una relazione rispetto e amore per la persona allora esisterà anche la fedeltà. L’amore senza rispetto è un contenitore bello ma vuoto.

Come trattare l’argomento sesso, senza creare e crearsi traumi?

Perché il sesso dovrebbe creare traumi o imbarazzi?  I genitori dovrebbero combattere i  propri pregiudizi e poi dire la verità. Qualche anno fa quando ero assessore alle politiche giovanili a Solarino intrapresi una campagna di educazione sociale dal titolo: “Il sesso non è un gioco non arrivare alla difficile scelta dell’aborto” Vivi responsabilmente. In alcune scuole superiori, invitato dagli stessi studenti, ho tenuto delle lezioni che ho chiamato educazione sentimentale, un termine che può sembrare romantico e desueto ma che esprime quello che è realmente la sfera sessuale-affettiva.  La sessualità come spiega il Tantra è una risorsa che va vissuta bene, perché porta piacere ed energia positiva,  ma solo se contenuta all’interno del rispetto per l’altra persona e per se stessi. La pornografia, infatti,  è deleteria non tanto per le esplicite scene di sesso ma in quanto esprime il più delle volte  violenza, sottomissione, compulsione e fragilità.

 

Mascia Quadarella

 

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Giornalista