Siracusa- Sarà chiusa il prossimo 5 ottobre,scadenza fissata dal social, la raccolta fondi su Facebook “Help for Lidia”, avviata oltre un mese fa da Giovanni Colonna, padre siracusano, ma in Inghilterra per lavoro, della neonata venuta al mondo prematuramente e con una grave malformazione all’intestino.
Il giovane uomo, accantonando l’orgoglio, si è ritrovato a chiedere aiuto al mondo intero per far fronte alle spese extra, che all’improvviso ha dovuto sostenere per stare vicino alla sua piccola ammalata e al resto della sua famiglia, composta dalla moglie Claudia e dalla primogenita Gloria.
La storia di Lidia ha toccato il cuore subito e le foto della piccola hanno fatto il giro del globo, intenerendo diversi benefattori che, giorno dopo giorno, ognuno con le proprie disponibilità, hanno versato piccoli e medi importi, che hanno fatto raggiungere ad oggi la cifra di circa 22 mila euro.
Come saranno impiegati i soldi delle donazioni
Soldi che, ci tiene a chiarire Giovanni, Gianfranco per gli amici siracusani: “Non serviranno per pagare le cure mediche, come erroneamente qualcuno ha pensato o scritto, visto che l’ospedale è pubblico ed essendo tale, con grande professionalità, offre la sua assistenza gratuitamente. Il denaro, invece, ci servirà per : gli spostamenti dalla cittadina in cui siamo residenti attualmente alla città in cui si trova ricoverata Lidia, che distano l’una dall’altra più di 50 km, praticamente dai 45 minuti a un’ ora e mezza di macchina, oppure pagare l’eventuale trasloco e caparre per il nuovo alloggio, in caso di trasferimento al quale stiamo pensando visto che siamo stati sfrattati e dovremo lasciare l’abitazione entro il prossimo 30 settembre; per vitto e alloggio nostri, almeno per i primi mesi della lunga degenza di Lidia, dato che non sarà facile mantenere entrambi i posti di lavoro, mio e di mia moglie. Uno di noi, infatti, dovrà per forza maggiore rinunciare alla propria occupazione per seguire meglio la piccola e per non fare mancare nulla nemmeno alla nostra prima figlia, alla quale non vogliamo fare pesare piu’ di tanto questa delicata e brutta situazione.”
Le attuali condizioni della famiglia
“Purtroppo-spiega Giovanni, che in tutto questo periodo si è esposto nell’agorà virtuale, interagendo con tutti, incassando anche una serie di critiche e di accuse, che rischiavano di inficiare la causa- io faccio il conducente notturno di mezzi e per ora mi trovo in congedo per malattia, poiché per stare vicino ai miei tesori ho sostenuto ritmi pesanti, praticamente dormivo poche ore e non avevo la lucidità mentale né le energie necessarie per stare alla guida, rischiando la mia vita e quella degli altri utenti della strada. I miei datori di lavoro sono stati abbastanza solidali, ma a loro per mandare avanti l’azienda e garantire il servizio servirà assumere un altro driver e io rischio di essere costretto presto a cercarmi un’altra occupazione. Claudia, invece, percepisce uno stipendio ridotto per maternità dalla lavanderia industriale per la quale lavorava, quindi non possiamo farcela. Non è stato un atto parassitario quello di chiedere aiuto, anzi per me, che non ho mai chiesto niente a nessuno, è stata una grande umiliazione, una mortificazione che ho superato per amore delle mie figlie ”.
La sorpresa dell’amore di perfetti sconosciuti
“La gente, però, ci ha sorpresi. Siamo stati subito travolti da un’ondata di benevolenza, di solidarietà, di umanità. Valori, calore, che io e mia moglie non pensavamo esistessero ancora in una società globale incattivita dalla crisi e inaridita dall’individualismo”
“Oltre ai contributi in denaro- sottolinea- abbiamo percepito il reale affetto che la comunità mondiale nutre per la nostra bambina. Il sostegno morale di perfetti sconosciuti divenuti, come per magia, amici è stato fondamentale per non farci cadere nella disperazione”.A tutti voi dico milioni di volte grazie. Grazie di esserci accanto, anche con un messaggio, con una chiamata, un post”.
La forza di un padre in un sorriso
“Io ho cercato di contrastare il terrore di perdere mia figlia- confessa-stampandomi ogni giorno il sorriso sul viso, asciugandomi le lacrime che piango in solitudine, apparendo a volte e agli occhi di qualcuno persino un buffone. Ma sono contento di aver mantenuto la serenità di Gloria, l’altra mia figlia che si è trovata catapultata in una situazione triste, ma che sta reagendo come un’adulta, matura e disponibile”.
Le condizioni di salute di Lidia
“I medici ci hanno parlato chiaramente venerdì scorso- dice Giovanni-. Medici, infermieri, parasanitari si sono messi a nostra disposizione, come anche i responsabili degli enti municipali delle due cittadine tra le quali facciamo la spola, facendoci sentire a casa”.
“Purtroppo- rivela Giovanni- per la nostra piccola non si prospetta un futuro roseo. Il suo intestino ridotto potrà reagire in maniera diversa. Potrebbe essere costretta in futuro ad essere alimentata, almeno per alcuni nutrienti che non riesce ad assimilare, in maniera artificiale, per via venosa. Si chiama nutrizione parenterale, che potrà essere parziale o totale. In poche parole la nostra piccola potrebbe vivere una vita circondata da un catetere collegato ad una vena centrale, in prossimità del cuore. Per ora si va per esclusione e si segue l’evoluzione della sua patologia giorno dopo giorno. Adesso i medici stanno tentando di introdurre il latte in polvere , per vedere come reagisce l’intestino. Per ora con il latte materno non è andata benissimo perché la piccola evacua soltanto in forma liquida e questo non va bene. Io mi auguro di poterla strappare quanto prima a qualsiasi forma di sofferenza. E’ terribile vederla affrontare così indifesa questo calvario. Tuttavia sta crescendo. E’ nata di circa 2 kg e mezzo, dopo il normale calo fisiologico, oggi è circa 3 kg e mezzo”.
Il primo bagnetto, una quasi “normalità” che infonde speranza
Intanto, mentre la speranza di guarigione della piccola si fa strada nei cuori di tanti zii e zie acquisiti via web, la piccola Lidia questa sera ha provato tra le mani di mamma Claudia e della sorella maggiore Gloria, assistente eccellente, il suo primo bagnetto in vaschetta. Era come sempre avvolta da tubicini che rattristano un momento così gioioso, ma lei, la piccola guerriera, ha accennato un sorriso, come per dire: “Io posso farcela”… e potrà davvero, perché è circondata dall’affetto e dall’amore.
Mascia Quadarella