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il Consiglio comunale tornerà a riunirsi mercoledì 13 marzo

Siracusa- Tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 13 marzo ,  Il Consiglio comunale, di Siracusa. Durante la seduta di giorno 4 il civico consesso aretuseo ha approvato quattro dei sei punti all’ordine del giorno, prima di procedere, su richiesta del consigliere Basile, all’aggiornamento dei lavori  per la trattazione dei punti rimanenti: l’istituzione dei “Comitati di quartiere” e l’ordine del giorno a firma del consigliere Carlo Gradenigo riguardante l’impatto sul territorio del cosiddetto “Decreto sicurezza”.
A dare il via al dibattito in aula la  mozione firmata dai consiglieri Giuseppe Impallomeni e Ferdinando Messina, con cui viene chiesta la convocazione di un Consiglio in seduta aperta, alla presenza del Commissario del Libero Consorzio e della deputazione regionale e nazionale, per affrontare la grave crisi in cui versa l’Ente di via Roma e la partecipata “Siracusa Risorse”.
Nella mozione i proponenti hanno sottolineato come “I ritardi nei trasferimenti da parte della Regione non hanno permesso l’erogazione degli stipendi a partire da dicembre; al contempo la situazione di bilancio dell’Ente, a causa di investimenti improduttivi e per tutte le vicende che hanno prodotto il dissesto finanziario, rendono oggi il Libero Consorzio un Ente in totale immobilismo, incapace di erogare servizi fondamentali quali la manutenzione scolastica e quella stradale, gli interventi a tutela dell’ambiente, i servizi socio assistenziali. Siracusa è comune capoluogo, quindi deve sentire l’obbligo intestarsi questa battaglia a difesa dell’Istituzione ex Provincia e dei suoi lavoratori”. Nel dibattito, oltre ad Impallomeni e Messina, sono intervenuti i consiglieri Castagnino, Buonomo, Reale e Zappalà.

Il secondo prelievo ha riguardato l’interpellanza, a firma dei consiglieri di “Progetto Siracusa” ed illustrata in aula dal consigliere Cetty Vinci, riguardante con la “Comunità alloggio” di via Lazio che “Dal 1999 ha sempre garantito dignitose condizioni di vita, in una struttura di piccole dimensioni, così da assicurare relazioni ottimali con operatori di acclarata professionalità, che conoscono le persone con disabilità ospiti della Comunità stessa da svariati decenni”. Nello specifico gli interpellanti chiedevano di “conoscere se da parte del Comune, d’intesa con l’Asp, siano stati predisposti i “Progetti individuali” previsti dalla legge per realizzare la piena integrazione delle persone disabili; i motivi che hanno impedito la stipula, dal marzo 2013, della convenzione per la gestione della Comunità Alloggio, pur in presenza di una successiva transazione del 2016; i motivi che hanno indotto l’Amministrazione, in data 11 febbraio 2019, a disporre il trasferimento di due degli otto ospiti attuali, chiedendo in tale occasione di acquisire i riferimenti familiari degli ospiti della Comunità; e per sapere se e in che modo l’Amministrazione intenda garantire il futuro di questa esemplare esperienza di Comunità Alloggio, che verrebbe indiscutibilmente compromesso dal trasferimento di alcuni ospiti”. Per un altro dei proponenti, il consigliere Paolo Reale “La scelta dell’Amministrazione mette a rischio la sopravvivenza degli ospiti. Il problema non è solo politico, ma anche legale, alla luce delle norme nazionali ed internazionali, e della recente giurisprudenza”. Al dibattito che ne è seguito hanno dato il loro contributo i consiglieri Di Mauro, Castagnino, Impallomeni, La Mesa, e Gentile.

Nel suo intervento di replica l’assessore Alessandra Furnari, dopo avere risposto alle varie questioni di merito, ha ricordato “Come non esista alcuna volontà di smantellare la struttura ma che l’azione amministrativa deve essere improntata al rispetto dei principi di legalità. In bilancio- ha detto tra l’altro Furnari- sono stanziate delle somme, ma i servizi finora erogati vanno messi a bando, e non si può procedere con le proroghe come in passato. Tutela dei disabili e rispetto dei lavoratori devono quindi seguire il giusto percorso”.
Per i proponenti la replica del consigliere Reale, che si è dichiarato “Profondamente deluso delle risposte, grigiamente burocratiche e poco rispettose delle persone”.

Ultimo prelievo, l’ordine del giorno a firma del consigliere Salvo Castagnino sulle problematiche dettate dall’assenza di un presidio di Polizia presso il pronto soccorso all’Ospedale, “Punto di grande attualità dopo i recenti fatti di cronaca che si sono registrati ai danni di medici e personale”. L’aula, dopo un dibattito al quale hanno dato il loro contributo i consiglieri Andrea Buccheri, Giovanni Boscarino e Curzio Lo Curzio, ha votato all’unanimità una raccomandazione al Prefetto, ai vertici delle Forze dell’ordine e all’Asp per una soluzione condivisa che permetta di riattivare il servizio a tutela della sicurezza dei lavoratori e dell’utenza.

Il Consiglio ha infine trattato il primo punto all’ordine del giorno, “L’adesione del Comune al Patto dei Sindaci per la redazione del nuovo PAESC, il Piano di azione dell’energia sostenibile ed il Clima”.

L’argomento era stato oggetto di trattazione in una precedente seduta ed il provvedimento era poi tornato alla competente Commissione che ha presentato un emendamento migliorativo della proposta portata in aula dall’Amministrazione. Illustrato dal presidente della III Commissione Cetty Vinci, l’emendamento prevede l’adesione del Comune al “Patto dei Sindaci” dando altresì “mandato al Sindaco di porre in essere tutti gli atti dovuti per l’adesione all’avviso pubblico Programma di ripartizione di risorse ai Comuni della Sicilia per la redazione del PAESC, il Piano di azione dell’energia sostenibile ed il Clima. Questo al fine di promuovere la sostenibilità energetico-ambientale nei Comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci, pubblicato in GURS 53/2018, compresa la propedeutica sottoscrizione”. Altro punto qualificante dell’emendamento è la previsione della scelta dell’Energy Manager tra il personale interno dell’Ente. Il “Piano” è voluto dall’Unione Europea con l’obiettivo di abbassare l’emissione di CO2, mentre il “Patto” impegna i Comuni a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030. Con la delibera di adesione al “Patto dei Sindaci”, anche Siracusa potrà essere ammessa al contributo a fondo perduto pari a 33mila euro, stanziato dalla Regione Siciliana. Nel dibattito precedente l’approvazione dell’emendamento, della proposta e la sua immediata esecutività, sono intervenuti i consiglieri Reale, Messina, Mangiafico ed il vice sindaco Randazzo.

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