Siracusa – “Non abbasserò la testa, ma aiutatemi a risalire la china, dal burrone in cui mani vili hanno tentato di spingermi, incendiando il camion della ditta di giardinaggio che ho messo su a fatica, e con la cui attività davo da mangiare alla mia e ad altre due famiglie”. E’ questa l’analisi delle righe scritte di getto da Riccardo Piazza, giovane imprenditore siracusano, di recente impegnato attivamente in politica, con un neonato Meetup, vittima stanotte di un attentato incendiario, le cui cause ancora sono al vaglio degli inquirenti, ma le cui modalità fanno ipotizzare un atto intimidatorio o una ritorsione. Riccardo scrive sui social, fa parlare le immagini di quel mezzo bruciato, frutto del sudore e dei suoi sacrifici, e chiede l’intervento delle Istituzioni. La città risponde agli scatti, bagnati sicuramente da lacrime che non si vedono ma si avvertono, con indignazione. Quell’indignazione che probabilmente, e ce lo auspichiamo, si tradurrà in una gara di solidarietà per sostenere questo giovane padre di famiglia e quanti da lui dipendono per rilanciare la sua impresa. Da tempo si parla di fondi speciali da istituire per favorire gli imprenditori presi di mira dalla criminalità, organizzata e non, sperando che le proposte anche in Consiglio comunale diventino operative. Piazza ha dimostrato di non demordere, in altre occasioni ha visto radere al suolo, ridotti in cenere, i frutti del suo lavoro, come il chioschetto delle bibite distrutto da un altro incendio. Stavolta, però, avrà bisogno di un incoraggiamento in più, di una mano forte, di “Stato” che oltre a fare giustizia lo sostenga nella ricostruzione.
Mascia Quadarella