Siracusa – “ Il Ministero deve adeguare la regolamentazione delle immissioni di agenti inquinanti nell’atmosfera da parte delle industrie e fornire gli strumenti per monitorarle in tempo, per prevenire danni irreversibili all’ambiente e alla salute dei cittadini”. E’ questa la sintesi del provvedimento richiesto all’Ars, attraverso un’interrogazione a risposta scritta, dal deputato regionale di Sicilia Democratica, Giambattista Coltraro, che da tempo sollecita il Governo a far fronte all’emergenza ambientale nel territorio provinciale. Già nell’ottobre 2016 – scrive Coltraro- l’ Arpa Sicilia, dopo un confronto tra i dati del 2015 e quelli registrati nei primi sei mesi del 2016 sulla qualità dell’aria nel siracusano, aveva inviato i report al ministero dell’Ambiente e all’Istituto superiore della Sanità, chiedendo sia un aggiornamento della normativa sugli inquinanti, sia una valutazione sotto il profilo sanitario. Di fronte ai presunti e ripetuti “sforamenti” avvertiti dalle popolazioni residenti, ammorbate da esalazioni maleodoranti e tra le quali spesso si registrano casi di malessere fisico tipici da “contaminazione”, chiedo che il Governo regionale agisca come intermediario, e in tempi rapidi, con il Ministero per sanare questa preoccupante situazione”. “Inoltre – continua il capogruppo di Sicilia democratica- alla luce dell’ultimo episodio del 12 aprile 2017, denunciato alla Procura anche dal primo cittadino aretuseo, il dirigente del settore Tutela ambientale Libero consorzio comunale di Siracusa, Domenico Morello, preso atto che alcune sostanze non sono intercettate con gli strumenti di monitoraggio tradizionale, in uso agli enti deputati ai controlli, ha annunciato che si sarebbe avvalso di uno strumento specifico, che si chiama Airsense, per scovare sostanze solforate di derivazione industriale che non sono normate e che, perciò, non vengono monitorate dagli strumenti ufficiali. Mi auguro che al più presto questa strumentazione venga fornita al territorio e al contempo che la Salute dei siracusani venga tutelata dall’adeguamento di legge”. Non siamo più disposti – conclude Coltraro- a chiudere le finestre delle nostre abitazioni, a serrarci dentro come reclusi, in nome di uno sviluppo economico che non può essere utilizzato come alibi dagli investitori per speculare sulla pelle dei residenti. Un tempo il “ricatto” occupazionale metteva a tacere molti, oggi nessuno è più disposto a barattare la salute collettiva a nessun prezzo. Mi riservo di organizzare anche proteste plateali nel caso in cui sulla questione scenda il silenzio, che ha caratterizzato l’ultimo decennio”.