Siracusa- Il fronte degli ambientalisti, o meglio dei tutori della salubrità, nel territorio si arricchisce e struttura, dando vita, dopo diversi interventi congiunti sul campo, al Coordinamento contro le Nocività .
Il neocostituito Ccn, aperto alle adesioni individuali, è al momento rappresentato dal Comitato Stop Veleni Augusta, Melilli, Priolo e Augusta, il Movimento Aretuseo per il lavoro a sicurezza e le bonifiche; Siracusa Ribelle.
Si tratta di gruppi e associazioni che da tempo tentano di contrastare l’inquinamento scriteriato dell’aria nel quadrilatero industriale del Siracusano e che hanno intenzione di tradurre quella che finora è stata una voce d’opposizione in strumenti di contrasto normativi e operativi.
Nonostante il tentativo di rassicurare le popolazioni proveniente dai colossi del petrolio, che magari agiscono nei parametri di legge, che vanno senza dubbio rivalutati, purtroppo le cittadinanze che vivono a ridosso dei camini, fino anche a oltre 20 km di distanza, avvertono ogni giorno il frutto delle “lavorazioni pesanti”. Emissioni e annessi miasmi che oramai in pochi sono disposti a tollerare, in nome di un ricatto occupazionale che finalmente sembra aver perso la sua efficacia di silenziatore delle masse, oggi finalmente pronte a rivendicare diritti e non concessioni.
“Abbiamo un disperato bisogno di invertire l’andazzo-spiegano i coordinatori dell’organizzazione- .La lotta contro le nocività del petrolchimico deve diventare una lotta sociale diffusa contro le fabbriche di morte, contro le lobby del petrolio ed uno stato da definire complice, perché produrrebbe i suoi profitti sulla salute delle popolazioni. Siamo per la bonifica del territorio ferito e la riconversione che guardi ad un’energia da fonti rinnovabili e rispettosa della salute e dell’ambiente”.
“É dagli anni ’50 del secolo scorso – ricordano- che la raffinazione del petrolio, la chimica, e la petrolchimica devastano il territorio, sconvolgendo gli assetti culturali e umani, mentre si insediavano altre produzioni, come quelle della Eternit: un vero e proprio assedio”.
“Per troppo tempo- ribadiscono- la popolazione ha accettato in silenzio; con il ricatto del posto di lavoro, il ricatto sociale, gli obblighi della famiglia da mantenere, i ricatti dei lavoratori sui posti di lavoro le angherie di una classe padronale scellerata che pensa ai suoi profitti trascurando la salute e il numero di morti per cancro, altissimi nel nostro territorio”.
“I movimenti di base territoriali – continuano- che lavorano su queste problematiche devono pretendere lavoro „ pulito“, non inquinante e non precario, combattere ogni forma di inquinamento e di distruzione dell’ambiente naturale sia a livello locale che internazionale. Per questo siamo in contatto con diversi organismi e comitati siciliani e nazionali”.
“La nostra terra – concludono- ed il nostro pianeta non possono piu’ aspettare occorre subito organizzarsi dal basso nella lotta contro l’inquinamento e pretendere un sistema produttivo rispettoso della salute e della vita di tutti gli esseri viventi e del nostro ambiente”.
Mascia Quadarella