Siracusa – E’ una giovane mamma l’operatrice travolta, lunedì scorso, dall’automobilista, ieri rintracciato e denunciato dalla Polizia, che durante un blocco stradale in Contrada Spalla, da parte degli ospiti di un centro di accoglienza del posto, non si è fatto scrupoli e premendo il piede sull’acceleratore ha investito chi ostacolava il suo percorso. A rimanere feriti nell’impatto due manifestanti extracomunitari e la donna, dipendente della cooperativa che assiste gli stranieri, scesa in strada per convincere i ragazzi a rientrare e a sgomberare il percorso evitando il disagio a tutti i turnisti della zona industriale e ai lavoratori del vicino centro commerciale, a cui veniva impedito il raggiungimento dei posti di lavoro. I. R, stava spiegando agli ospiti del centro che i ritardi nell’erogazione del “pocket money”, la diaria giornaliera loro riconosciuta, non erano imputabili alla cooperativa e che il Ministero avrebbe a breve risolto il problema. I ragazzi, però, sentendosi negare un diritto non volevano sentire ragioni, nemmeno da quegli operatori che ogni giorno lavorano per loro e non percepiscono stipendi, a loro volta, da quasi un anno. “ Ero rientrata da una lunga pausa, tra ferie e malattie- spiega la vittima dell’investimento- e stavo cercando di mediare con i ragazzi , quando all’improvviso è sopraggiunta un’auto in corsa e ci ha travolti. Ho cercato di pararmi il volto con le mani, d’istinto, e mi sono sentita sbalzata a terra”. “Ero nel panico totale- ci confida- siamo stati schizzati in aria come birilli, una scena che prima d’allora avevo visto solo nei film d’azione”. “ In quei momenti ho pensato- ricorda con terrore- che è assurdo andare a lavorare e magari non fare rientro a casa dai propri figli per un atto di spavalderia, di chi può essere arrabbiato ma non può certo permettersi di comportarsi come una bestia irrazionale investendo la gente”. “ Mi hanno subito soccorsa- ricorda- ero tutta dolori. La mano era lievitata e mi sentivo tremare come una foglia”. “ Mi hanno trasportata in ospedale in ambulanza, sollecitata dagli agenti del 113 intervenuti sul posto.”. “ Me la sono cavata con una frattura composta alla scapola, un trauma al bacino e un colpo di frusta”. “ Le lesioni fisiche si rimargineranno – conclude- ma il terribile ricordo di quei momenti penso rimarrà indelebile”. “ Devo comunque constatare, al di là del diritto di protestare che ognuno ha, che i riscaldamenti al centro sono funzionanti e che questi ragazzi sono trattati sicuramente meglio di altri italiani, che non godono di nessun aiuto da parte dello Stato. Noi cerchiamo di farli sentire a casa offrendo sostegno e comfort”.
Mascia Quadarella