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La barca a vela “Bozenq”, usata per i viaggi di migranti, dissequestrata viene consegnata dalla Procura al Comune di Pachino per veicolare il rispetto dell’ambiente e la cultura dello sport

Pachino- Trasportava migranti dal nord Africa sino alle coste siciliane: da oggi la barca a vela “Bozenq” sarà strumento di promozione dello sport e del rispetto dell’ambiente, destinata soprattutto a studenti e disabili di ogni età.

Stamattina, il responsabile del Gruppo interforze per il contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa, il sostituto commissario Carlo Parini, ha consegnato al sindaco, Roberto Bruno, l’imbarcazione a vela, rimasta ormeggiata da un anno al porto Fossa a Marzamemi e sottoposta a sequestro, poiché utilizzata per uno sbarco di migranti avvenuto ad agosto 2016.

«Uno dei simboli della disperazione – ha dichiarato il sindaco, Roberto Bruno -, che diventa strumento di promozione sociale, sportiva e di integrazione in qualsiasi accezione la si consideri, messa a disposizione dell’intera comunità»

La gestione dell’imbarcazione verrà affidata all’Associazione Sportiva Dilettantistica “Club Nautico Vela Sport Marzamemi”, affiliata alla Federazione italiana Vela (FIV) ed al CONI, che svolge da sei anni attività didattiche e sportive volte alla diffusione della pratica velica.

«L’obiettivo del progetto a cui è destinata la Bozenq – ha dichiarato Guido Clima, presidente dell’associazione Vela club Marzamemi -, è quello di praticare la diffusione dei valori dello sport, nello specifico della vela, nei confronti di minori, bambini, studenti e disabili, anche in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio, con particolare attenzione alle problematiche della sicurezza in mare e del rispetto ambientale».

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Giornalista