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La fatiscenza di Villa Reimann, denunciata al sindaco

Siracusa – Continua a far sentire la sua voce, e lo farà fino a perdere il fiato,  Marcello Lo Iacono, coordinatore del Comitato Save Villa Reimann, costituito per vedere rispettata  la volontà testamentaria e  valorizzato il lascito alla comunità siracusana di Cristianne Reimann, la nobildonna danese che donò la sua omonima villa, con annesso giardino botanico, a ridosso del Parco archeologico della Neapolis, alla città di cui si innamorò, ma dove il suo gesto viene vanificato, ogni giorno, nell’incuria amministrativa  dimostrata nei confronti del patrimonio acquisito e di fatto abbandonato.  Oggi l’ennesima lettera di protesta inviata a Palazzo Vermexio, con destinatario il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, al quale  Lo Iacono fa un dettagliato resoconto dello stato in cui versa l’immobile, di grande pregio.

“Save Villa Reimann- scrive Lo Iacono-  si augura che l’Amministrazione Pubblica prenda effettivamente contezza dei suoi doveri e provveda a porvi rimedio,  prima che qualcuno venga chiamato a rispondere di una situazione di degrado senza precedenti di un patrimonio unico come il Lascito Reimann”.

Lo Iacono, poi, elenca criticità, lacune e disservizi: “Le strutture –dice-  sono tutte ammalorate, vandalizzate e lesionate in più punti; si verificano distacchi di calcestruzzo, con crolli ripetuti e mai sanati; gli arredi in pietra del Parco sono tutti danneggiati;  gli infissi cadono letteralmente a pezzi; dal tetto entra acqua piovana e va  a finire  sul tavolo delle riunioni;   le tarme hanno attaccato i libri ed i documenti che sono stati spostati, senza alcuna autorizzazione, dalla loro sede naturale;  le termiti stanno divorando le pareti, i quadri di valore assieme ai gioielli, alle ceramiche ai tappeti ed ai pizzi sono lasciati a marcire nel ripostiglio delle scope del Comando della Polizia Municipale dopo che senza alcuna autorizzazione vengono ripetutamente spostati dal luogo deputato ad accoglierli”.

All’attenta vigilanza del portavoce del Comitato, poi, non sarebbe sfuggita l’assenza, all’appello del suo inventario ormai a memoria, di una serie di beni testamentari. “ Vi sono – dice-  quadri che mancano all’appello nel marasma di tanti inventari incompleti e chiunque in questo momento può appropriarsi di un oggetto e portarlo via, tanto è l’abbandono e la mancanza di sorveglianza. Vi sono persino piante di ficodindia cresciute sopra le gronde della Villa, senza che nessuna guancia arrossisca alla vista di questo modo di trattare quello che è pubblico e che non può certamente addebitato alle passate Amministrazioni o alla  sola invocata mancanza di risorsa” .

 

“A tal fine – conclude – Save Villa Reimann sollecita un intervento delle Istituzioni per porre rimedio a questa situazione incresciosa”. Un appello al ripristino delle condizioni di decoro, dovuto e meritato, del sito, che la cittadinanza e i potenziali visitatori e fruitori si augurano non rimarrà, come molti altri della lunga serie, inascoltato.

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Giornalista