Siracusa- Sono tramontati i tempi in cui all’arrivo di un capo dello Stato la cittadinanza si precipitava a dargli il benvenuto, sventolando con orgoglio e devozione il tricolore.
Al passaggio dell’auto blu del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, per le vie di Ortigia, oggi pomeriggio, infatti,c’erano pochi siracusani, che hanno preferito godersi una giornata autunnale al mare, piuttosto che stare sotto il sole per ore nella speranza di stringere la mano o magari confrontarsi con il capo dello Stato, che avrebbe seguito un programma ben preciso, senza cambiamenti, come era stato annunciato alla e dalla stampa.
La manifestazione antinquinamento e la delusione di don Prisutto
Non sono mancati però i manifestanti, pochi, composti, pacifici, per questo autorizzati, del gruppo Stop Veleni di Augusta e di altre associazioni ambientaliste che hanno esposto, in piazza Archimede, una serie di striscioni in cui si rivendicava il diritto alla Salute, contro l’inquinamento industriale.
Striscioni, dalle istanze ben precise e le frasi forti, che non sono riusciti a “deviare” tuttavia il percorso del presidente che, seguendo le procedure di sicurezza, si è fermato soltanto davanti allo stabile di via Logoteta, dove al suo arrivo è stato dato il via alla cerimonia di commemorazione dedicata a Cherif Bassiouni: il professore arabo-americano che promosse la fondazione dell’allora Isisc, l’Istituto internazionale di scienze criminali, oggi Siracusa International Institute for criminal justice and human rights.
“Io ho scritto 3 lettere e penso alla quarta indirizzate al presidente Mattarella- ha commentato don Palmiro Prisutto, prete antinquinamento di Augusta- con un invito specifico a seguire la celebrazione della messa del 28 dedicata alla memoria delle vittime di tumore e di altre patologie legate all’inquinamento ad Augusta, dove ogni anno muoiono centinaia di persone per il cancro. Bene – ha sottolineato Prisutto- che il presidente venga per commemorare ad un anno dalla sua scomparsa, in una visita che sappiamo non essere istituzionale, il compianto presidente dell’Istituto di scienze criminali, quindi una sola persona e non anche le migliaia che scompaiono nel territorio, lo ritengo politicamente non corretto”. Naturalmente, nessuno voleva sminuire l’importanza della grande personalità commemorata oggi.
L’intervento di Mattarella
La figura del professor Bassiouni, infatti, è stata poi tracciata dai relatori della cerimonia.
Lo stesso presidente Mattarella ha voluto rivolgergli, anche se post mortem, diversi ringraziamenti, in un intervento a sorpresa, che ha fatto piacere alla platea.
“Il primo motivo di ringraziamento- ha detto il presidente Mattarella- per quanto riguarda l’Italia al professor Bassiouni è quello di aver scelto Siracusa come sede dell’Istituto: questo rende importante il ruolo della città, ma è per l’Italia un grande patrimonio”.
“Un secondo motivo- ha continuato il capo dello Stato- è quello della costruzione faticosa, graduale, ma di successo, del diritto penale internazionale, riempiendo una lacuna della cultura giuridica, scientifica, della comunità internazionale”.
“Un terzo motivo- ha ribadito il presidente- è quello di aver contribuito a introdurre con la sua azione, in maniera decisiva, regole e ordinamenti nella comunità internazionale. In una stagione storica, come quella che attraversiamo – ha spiegato- caratterizzata da tensioni, da violenze, da difficoltà di comprendere l’evoluzione di certe vicende, dagli scontri che si realizzano in molte parti del mondo, avere alcune regole e ordinamenti per applicare queste regole, per quanto parziali e certamente ancora insufficienti, rispetto alle esigenze che vi sarebbero, costituisce un patrimonio importante; un’ancora a cui la comunità internazionale può guardare e affidarsi per governare queste difficoltà”.
“Questo – ha concluso- rende particolarmente attuale l’azione del professor Bassiouni e di questo gli siamo debitori, grazie al suo impegno il mondo si è dotato di alcune regole e di istituzioni che possono farle rispettare. Questo è un motivo di grande riconoscenza che l’Italia nutre nei suoi confronti”.
Dopo i saluti, Mattarella ha svelato, assieme al presidente dell’Istituto Tony, una targa con cui l’edificio di via Logoteta, che ospita la sede dell’Istituto, viene da oggi dedicata al suo padre fondatore.
Poi, velocemente, come protocollo del Quirinale ed il sistema di sicurezza impongono, un cenno di saluto alla gente comune, davvero poca, che lo attendeva dietro le transenne nel quartiere della Giudecca.
Un plauso speciale va rivolto alle Forze dell’Ordine, il cui lavoro è risultato impeccabile. La cerimonia, infatti, si è svolta nella massima serenità e senza spiacevoli sorprese.
Poco calorosa, ma sicuramente civile, si è rivelata la cittadinanza che ha voluto essere presente all’evento. La sfiducia che molti siracusani, come tanti italiani, nutrono nei confronti della politica nazionale e quindi dei vertici dello Stato, sebbene sottintesa, si “respirava” nell’assenza delle masse nell’accoglienza.
Mascia Quadarella