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L’istituto comprensivo “Raiti” produce un corto di sensibilizzazione sull’Alzheimer

Siracusa- Un cortometraggio coinvolgente, emozionale ed emozionante, per sensibilizzare bambini, ragazzi e adulti sull’Alzheimer, la malattia neurodegenerativa che, tassello dopo tassello, cancella la memoria e dissolve l’identità di chi ne soffre, gettando in un buio labirinto anche chi li assiste.

L’idea parte da Siracusa e più precisamente dalla dirigente di un istituto comprensivo, Angela Cucinotta del “Raiti.

<Ho prodotto un corto – dichiara la dirigente promotrice– perché credo fermamente nell’azione formativa che la scuola esercita come agenzia educativa al servizio della collettività, in primis con le generazioni dei bambini e dei ragazzi. La salute e il benessere psicofisico, infatti, vanno intesi come condizioni di equilibrio funzionale, fisico e psichico, dell’individuo, integrato nel suo ambiente sociale e familiare>.

<Sensibilizzare al tema delle malattie rare a partire dalla scuola e dal contesto scolastico – continua la dirigente – sarà utile al fine di favorire la creazione di processi e percorsi inclusivi. E’ la via maestra per aiutare le famiglie ed offrire un sostegno vero, umano e profondo. Ed è per questo che ho stabilito che andava svolta un’opera di sensibilizzazione del mondo giovanile sulla patologia e sulle cure in atto, e soprattutto un approccio vicino al loro modo di comunicare: veloce, emozionale, educativo>.

All’insegna del claim “Non uno di meno”, che contraddistingue l’attività didattica e sociale dell’istituto scolastico siracusano, la dirigente si è avvalsa della collaborazione del professore Paolo Genovese, che ha interagito con lo staff del cortometraggio per assicurare un giusto parallelismo tra il mondo degli anziani e quello dei giovani, gettando le basi per una facile comprensione e interpretazione dei messaggi veicolati, avvalendosi soprattutto della musica. Lo stesso docente ha anche composto i brani del video.

Il cortometraggio è frutto dell’idea di Angelica Frasca, scritto da Tommaso Arnaldi, diretto da Francesco Pellegrino, e con la super visione artistica di Stefano Madonna.

La proiezione è stata seguita da un intenso dibattito con i ragazzi. Il corto, infatti, mira a offrire una nuova prospettiva sulla malattia, focalizzandosi sull’esperienza dei caregiver, coloro che assistono i malati che spesso cadono loro stessi all’interno di un tunnel di isolamento dal quale è difficile uscire. Come ha sottolineato il regista, “il corto vuole tendere una mano a loro “.

Un momento particolarmente toccante è stato il racconto dell’attore Nuccio Anastasi sulla creazione della filastrocca presente nel film. Ispirandosi a un’esperienza personale, Nuccio ha dato vita a una scena autentica, che ha indotto alla riflessione.

La scelta di Aci Castello come location del corto non è stata casuale. Si tratta di un luogo ricco di simbolismi e legami, che il regista ha scelto per esprimere al meglio quella sensazione di isolamento che la protagonista, interpretata da Lucia Barbati, provava e dove si rifugiava con le sue cuffiette.

Dal Castello, infatti, il mondo sembrava così lontano e le persone, viste da lassù, solo dei puntini distanti. Il cortometraggio rappresenta solo l’inizio di un percorso. Il regista e l’intero cast hanno espresso la volontà di continuare a lavorare su futuri progetti con lo scopo di affrontare tematiche sociali rilevanti.

La realizzazione di questo corto ha portato l’intero cast a mettersi alla prova. Lucia Barbati ha sempre avuto il sogno di entrare nel cinema, Nuccio Anastasi, attore Teatrale insieme a Tino Condorelli, si è cimentato davanti alla telecamera riuscendo a regalarci una bellissima interpretazione ricca di emozioni, Mario Sorbello ci ha espresso la sua felicità nell’essere stato parte di un progetto che si poneva un obiettivo così importante e Francesco Pellegrino ha dato alla luce la sua opera prima, che non sarà sicuramente l’ultima.

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Giornalista